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L'attacco di Di Maio: "Governo caduto per chi strizza l'occhio a Putin"

Luigi Di Maio ha completato la trasformazione in fido europeista e ha completamente rinnegato oltre 10 anni di militanza nel M5s

L'attacco di Di Maio: "Governo caduto per chi strizza l'occhio a Putin"

Luigi Di Maio è politicamente nato all'interno del Movimento 5 stelle e lì è rimasto fino a meno di un mese fa. Il M5s non è cambiato nel tempo, le sue posizioni su determinati temi sono rimaste immutate, è possibile che il ministro degli Esteri se ne renda conto solamente oggi? Da quando Di Maio è uscito dal Movimento guidato da Giuseppe Conte, non passa giorno in cui non lanci una frecciata ai suoi ex compagni di partito. Nelle ultime ore sono stati il suo bersaglio preferito insieme alla Lega, con dichiarazioni molto forti indirizzate a presunti legami tra i leader dei due partiti e la Russia di Putin.

Il governo Draghi "aveva una chiara collocazione internazionale, collocava l'Italia con i suoi alleati storici. E non è un caso che sia stato buttato giù da due forze politiche che strizzano l'occhiolino a Vladimir Putin", ha detto Luigi Di Maio fermandosi a parlare con i giornalisti dopo le comunicazioni di Mario Draghi alla Camera. Non pago, il ministro degli Esteri ha poi aggiunto: "Questo è solo il primo atto che vede uniti Conte e Salvini nel cercare di portare l'Italia fuori dalle alleanze storiche e di destabilizzarla dal punto di vista economico". Le accuse di Luigi Di Maio sono molto forti, soprattutto in considerazione del fatto che in passato, fino a che non è uscito dal partito, lui stesso ha appoggiato la linea del Movimento 5 stelle.

Quindi, Luigi Di Maio ha fatto il suo primo annuncio elettorale in vista del ritorno alle urne degli italiani il prossimo 25 settembre: "C'è bisogno di raccogliere l'agenda riformatrice di Draghi e portarla avanti". Parole che non sono inedite nel panorama delle dichiarazioni politiche delle ultime ore, che erano già state pronunciate dal senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia al Centro: "Ora dobbiamo pensare a una figura e a un'ipotesi che salvi il più possibile, nella situazione data in cui le elezioni mi paiono scontate, il lavoro che Draghi ha iniziato". E anche Giovanni Toti, dalla Direzione nazionale, ha sottolineato l'importanza di portare avanti quell'agenda.

La campagna elettorale è ormai iniziata e Luigi Di Maio sembra andare a collocarsi in quel centro, ormai affollato, che spera di superare lo sbarramento con i fuoriusciti dai partiti che fino a poche ore fa si trovavano al governo.

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