Il governo lima il dl Aiuti. Sale il pressing delle aziende

Al varo il piano per il caro-bollette "senza scostamento di bilancio". Sul tavolo ci sono misure per 2 miliardi

Il governo lima il dl Aiuti. Sale il pressing delle aziende

La richiesta al governo è unanime dalle categorie, dalle imprese e dalle forze politiche: serve un nuovo decreto di Palazzo Chigi per affrontare l'emergenza del costo dell'energia. L'esecutivo starebbe lavorando a un provvedimento che potrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. Calmierare le bollette per sostenere aziende e famiglie è difficile con una coperta finanziaria «corta» a causa di un governo in carica solo per gli affari correnti. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio conferma che il decreto ci sarà e sarà incisivo, e che il «governo farà tutto il possibile per evitare il razionamento». Ormai 341 euro per megawattora è il nuovo record registrato dal prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, il mercato finanziario di riferimento per il gas naturale, che ha poi chiuso la seduta a 339. E il costo dell'elettricità in Italia ieri durante le contrattazione ha toccato il picco di 870 euro per poi attestarsi su una media giornaliera di 713,69 euro a megawattora. Il valore medio della borsa elettrica resta superiore di 100 euro al valore di due giorni fa. Senza uno scostamento di bilancio in vista - sempre escluso da Draghi - per ora filtrano solo indiscrezioni su una cifra prudenziale su cui stanno lavorando i tecnici. Si parla, secondo il Corriere, «solo» di un paio di miliardi. L'ultimo decreto aiuti bis valeva 15 miliardi di euro, ed era servito a confermare gli interventi già disposti col decreto aiuti. Ma ora le imprese chiedono misure che possano davvero essere incisive, e che il nuovo provvedimento non si limiti a prorogare quelle già varate, perché l'azzeramento degli oneri di sistema e la possibilità del credito di imposta non bastano per affrontare lo tsunami che rischia di abbattersi sulle attività. Anche i sindacati chiedono un intervento massiccio a sostegno delle famiglie e dei lavoratori. Draghi aveva chiesto una risposta europea con la fissazione di un tetto massimo al prezzo del gas. «Forza Italia è d'accordo con la linea del Presidente del Consiglio Mario Draghi che spinge per un tetto al prezzo del gas in Europa», ribadisce Antonio Tajani. La Lega e anche il Pd premono per un tetto anche solo a livello nazionale. Ieri dopo una riunione proprio sull'emergenza bollette Salvini fa sapere che «tra le proposte concrete e realistiche che la Lega formulerà a Draghi, in attesa di un eventuale e fortemente richiesto scostamento di bilancio, che si auspica sarà realizzato dal nuovo governo di centrodestra, intende suggerire: tassazione degli extraprofitti, proroga immediata degli sconti su carburanti e bollette in scadenza a settembre, semplificazione e maggiore informazione su tutti gli strumenti già attivi per ottenere sconti e dilazione dei pagamenti a vantaggio delle famiglie». Per il Pd di Letta «un decreto legge che raddoppia il credito d'imposta si può fare domattina.

Chiediamo a questo governo di farlo, per evitare a tante aziende di chiudere. Credo ci sia un consenso largo in Parlamento. E accanto a questo anche il disaccoppiamento dei costi dell'energia fossile da quella delle rinnovabili. Si può fare, si deve fare prima delle elezioni».

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