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Governo in ritirata: salta la stretta sull'Imu (e le mance elettorali)

Gualtieri boccia la proposta. Parte la caccia a nuovi fondi per accontentare i partiti

Governo in ritirata: salta la stretta sull'Imu (e le mance elettorali)

Non passa giorno senza una retromarcia sui contenuti della manovra. Ieri è toccato al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ospite di Mezz'ora in più, annunciare il dietrofront sulla stretta all'Imu sulle seconde case con l'obbligo per i coniugi di dichiarare una sola residenza, misura contenuta in un emendamento del relatore. «Penso che daremo parere negativo ma dovremo esaminarlo, questo non è un emendamento del governo», ha dichiarato il titolare del Tesoro precisando che la proposta di modifica «vuole adeguare il regime delle regole alle sentenze della Cassazione che si può avere solo una prima casa». Secondo Gualtieri, «ci sono anche fenomeni di false doppie prime case, ma bisogna assolutamente evitare di colpire famiglie che, ad esempio, legittimamente lavorano in posti diversi». Soddisfatta Confedilizia, l'associazione della proprietà immobiliare. «Se, come dice il ministro, il governo darà parere negativo sull'emendamento Imu prime case, farà la scelta giusta», ha commentato il presidente Giorgio Spaziani Testa.

La probabile bocciatura della proposta di modifica causerà ulteriori mal di pancia nella maggioranza, considerato che la misura aveva lo scopo di finanziare le consuete «mance» di fine anno che vengono inserite nella manovra per soddisfare la base elettorale di singoli parlamentari o partiti. Ulteriore caos si aggiungerà così alle polemiche sulla plastic e sulla sugar tax che non si sono sopite. «Sono piccole cose e sono stupito dalla discussione accesa», ha chiosato Gualtieri, sottolineando che la revisione della plastic tax (ridotto a 0,40 euro al chilo e applicata da luglio con gettito ridotto a 150 milioni) si collochi «nel quadro di un grande piano nazionale sulla plastica: ora si applica solo alla parte non riciclata e inoltre viene posticipata», spiega illustrando le novità introdotte.

Assobibe, l'associazione confindustriale che riunisce i produttori di soft drink, è invece tornata a criticare la sugar tax, definita «attacco discriminatorio a lavoratori e imprese di un settore già in difficoltà». L'industria delle bevande analcoliche chiede «perché il governo consideri intoccabile una tassa che aumenterà del 28% in media la pressione fiscale su alcune bevande, perché non valgano le stesse valutazioni sull'impatto negativo applicato sulle altre nuove tasse cancellate o ridotte dell'85%: i 5mila posti di lavoro a rischio nel settore non sono di serie B». Secondo Assobibe, «lo slittamento della sugar tax non cambia una situazione insostenibile, che ha già determinato lo stop agli investimenti: l'80% delle pmi del settore rischia di passere da un utile a una perdita».

Oggi in commissione Bilancio al Senato arriverà un nuovo pacchetto di emendamenti. Tra quelli annunciati alcuni riguardanti il noleggio nautico a breve termine, l'ente irriguo pugliese e il Garante della Privacy. Su quest'ultimo tema l'azzurro Gasparri ha denunciato il tentativo di sottoporre la nomina del presidente all'indicazione del governo e non al voto dei commissari per impedire la designazione interna del componente più anziano, in quota centrodestra.

Tra le proposte di modifica ne potrebbero anche arrivare alcune per l'ex Ilva di Taranto.

Alcune indiscrezioni riferiscono di un fondo «straordinario» da 50 milioni per i lavoratori dell'impianto tarantino e incentivi rafforzati, con sgravi che arriverebbero al 100% per tre anni, per chi assume i lavoratori in esubero del polo siderurgico.

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