Da settimane è cerchiata in rosso sulle cartine sbiadite e bruciate dal sole che circolano nei centri di accoglienza di mezza Italia. Indicata come l'ultima frontiera da attraversare prima di poter proseguire verso il Nord Europa. Nel mezzo dell'emergenza migratoria non c'è voluto molto perché Como si risvegliasse in un ferragosto bollente, stretta tra il picco di vacanzieri al lago e centinaia di migranti accampati in attesa di treni che non li porteranno mai in Svizzera.
La tensione si alimenta di ora in ora, insieme alla polemica politica contro la «scelta scellerata» con cui il prefetto Bruno Corda ha disposto l'allestimento di 50 container per l'accoglienza.
Con gli arrivi in aumento e i confini sigillati dalle autorità elvetiche - nell'ultimo mese hanno respinto da Chiasso 2mila irregolari - l'accampamento improvvisato nel parco di fronte alla stazione è diventato una tendopoli a cielo aperto con oltre 500 persone e un enorme rischio igienico sanitario. Tanto da costringere il rappresentante del Viminale a individuare nei 2.500 metri quadrati accanto al cimitero cittadino la zona dove allestire i prefabbricati in grado di ospitare circa 300 migranti. Ancora qualche settimana e le strutture, tra cui vigilerà un presidio della croce rossa e uno sportello di supporto informativo per le richieste di asilo, saranno pronte.
La soluzione però è una miccia che incendia lo scontro. «Baraccopoli», «hub», «ghetto», grida la Lega, che annuncia di essere pronta a scendere in piazza e a denunciare il governo se non farà marcia indietro. Il provvedimento «non risolve il problema - dice anche l'eurodeputato azzurro Stefano Maullu - anzi lo aggrava a danno dei residenti e dell'immagine di Como», che già rimbalza sui media stranieri insieme alle foto dei migranti e della villa di George Clooney.
Il Carroccio pretende lo sgombero, l'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali ieri con un sopralluogo ha chiesto di sospendere l'invio di migranti in Lombardia. Poi «se il Governo darà vitto e alloggio a chi non ne ha diritto, siamo pronti a presentare un esposto contro Renzi ed Alfano», è infine l'ultimatum leghista.
Al di là delle polemiche, il caos migratorio che tra il Brennero blindato, la frontiera di Ventimiglia chiusa e l'imbuto di Chiasso sta ridisegnando le nuove rotte di chi continua a sbarcare in Sicilia sperando di raggiungere il Nord Europa è destinato a non diminuire. Così come la determinazione del fiume umano che si muove alla ricerca di una falla nei controlli svizzeri.
Rigidissimi, con pattuglie su ferrovie e valichi, e con gli occhi elettronici di un drone militare che vigilano dal cielo sulla linea tra Lugano e l'Italia. I migranti respinti tornano indietro e attendono un'altra occasione. Pochi sembrano avere intenzione di spostarsi nei fabbricati ordinati dal prefetto. La stazione è il posto migliore dove aspettare il prossimo treno.
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