Politica

Il governo vuole abbassare le commissioni ma è lo Stato ad applicare quelle più alte

Aci, tabaccai e persino PagoPa: tasse e tributi più cari se pagati con le carte

Il governo vuole abbassare le commissioni ma è lo Stato ad applicare quelle più alte

Disincentivare i pagamenti in contanti, incentivando quelli elettronici. Ma se fosse lo stesso Stato a penalizzare l'uso delle carte? Il doppio binario definito dalla manovra del Conte bis contro l'evasione fiscale si scontra clamorosamente con realtà dove tasse e tributi sono più cari se pagati con carte di credito e bancomat. E dove farlo col cash, invece, è più conveniente. È il caso del bollo auto: chi in questi anni ha deciso di pagarlo all'Aci, ente pubblico non economico, con il pos, si è visto aggiungere un sovrapprezzo sulla tassa. La cosiddetta commissione, quella che il governo vorrebbe ridurre e azzerare per i commercianti, si è scaricata anche su consumatori per il solo fatto di aver utilizzato una carta di credito.

Le associazioni come Altro consumo avevano segnalato la pratica all'Antitrust, tanto che Aci, al termine dell'istruttoria, era stato sanzionato con 3 milioni di multa. Anche il Tar aveva confermato la multa. Ma al secondo ricorso è arrivata la pronuncia del Consiglio di Stato che ha smontato la multa e dato ragione ad Aci: il sovrapprezzo è legittimo perché il pagamento elettronico è un servizio in più offerto agli automobilisti. Nonostante il Codice del consumo non consenta di far pagare un di più per un bene o un servizio saldato con una carta di pagamento, la pratica è stata legittimata dal Consiglio di Stato e Aci continuerà applicare le commissioni.

Qualche giorno fa un consumatore ha pubblicato online la ricevuta del versamento del bollo all'Aci: 237 euro e altri 2,37 euro alla voce «costo incasso». «È assurdo pensare che i cittadini debbano sobbarcarsi le spese dei pagamenti elettronici quando fanno un pagamento verso le amministrazioni pubbliche ed enti pubblici. Una pratica del tutto impensabile», ha commentato Altro consumo. La stessa cosa succede anche con PagoPa, il sistema attraverso cui si possono effettuare pagamenti verso la Pa come bolli, rette scolastiche, rette per il trasporto pubblico. Anche qui c'è una commissione legata all'uso della carta di credito, che dipende dalla società che eroga il servizio: si può arrivare fino a due euro in più. Per esempio 1,50 in più se si paga con PagoPa tramite Ufficio postale. Se si utilizza Sisal per il pagamento, invece, il costo è di 2 euro così come per Lottomatica. E poi c'è l'annosa questione di bollo e tabaccai: per quello per il passaporto, 73 euro, sono note le resistenze dei tabaccai ad accettare il pagamento con le carte. La percentuale sulla commissione erode il loro margine del 55 per cento.

Storture.

Da raddrizzare prima che le nuove norme inneschino un gigantesco cortocircuito.

Commenti