Ieri l'annuncio, oggi il dietrofront. Il senatore Luigi Vitali non darà il suo sostegno al governo Conte Ter. "Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla Presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre le mie perplessità sulla situazione attuale. È stato un onore aver lavorato con voi", con queste parole l'avvocato pugliese si era congedato dal gruppo parlamentare di Forza Italia solo poche ore fa ma le telefonate di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi gli hanno fatto cambiare idea. Luigi Vitali, che durante il governo Berlusconi è stato sottosegretario alla giustizia, ha sottolineato che i due leader di altrettanti partiti della coalizione di centrodestra non gli hanno offerto nulla in cambio del suo passo indietro.
"Il Cavaliere mi ha ricordato il passato insieme: sono iscritto a Forza Italia dal 1995. Il presidente mi ha pure aggiunto: 'Hai visto che ho parlato alle larghe intese?'", ha detto Luigi Vitali al Corriere della sera, raccontando la telefonata intercorsa nella notte con Silvio Berlusconi. Anche il leader della Lega ha telefonato al senatore uscente per cercare di convincerlo a non unirsi al gruppo in Senato dei responsabili che serviranno da base per l'ipotetico Conte-ter. "Ma cosa vai a fare lì? Hai visto che io ho aperto su giustizia e fisco", avrebbe detto Matteo Salvini a Luigi Vitali, che poi al Corsera spiega le ragioni del suo ripensamento: "Questa è la mia ultima legislatura. Hanno prevalso gli affetti. D’altro canto cosa sarei andato a fare in un governo presieduto da Giuseppe Conte? Sarei stato solo un mercenario".
Luigi Vitali ha successivamente spiegato che "nelle scorse ore ho avuto modo di interloquire con il presidente del Consiglio Conte, sottoponendogli l'urgenza e l'importanza per il Paese di una riforma complessiva della giustizia dichiarando il mio appoggio a un ritorno allo stato di diritto e di garanzie nel processo". Il senatore ha posto l'accento in particolare sui termini della prescrizione, di cui dice sia inacettabile che siano stati aboliti "quando i processi hanno una media di durata al di là di tutti gli standard europei". Vitali, poi prosegue: "Questo ragionamento condiviso con Conte era nel solco di quanto già dichiarato dal presidente Berlusconi sull'apertura a un governo istituzionale e a quanto dichiarato dal segretario Matteo Salvini circa la volontà di parlare con chiunque a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di governo che prevedesse tra gli altri una riforma della giustizia e fiscale. Percorsi utili ed essenziali per evitare elezioni anticipate che tutt'ora ritengo insensate". Luigi Vitali, infine, ha concluso prendendo una posizione netta: "Ribadisco dunque nessun appoggio politico al Conte Ter".
Raffaele Fantetti e Andrea Causin, presidente e vicepresidente del gruppo parlamentare Europeisti-Maie-Cd del Senato, questa mattina hanno rilasciato una dichiarazione sulla vicenda: "In merito all'annuncio dell'adesione del sen.
Vitali al gruppo Europeisti-maie-cd, di cui abbiano letto ieri sulle agenzie di stampa e mai pervenuta, prendiamo atto della smentita da parte dello stesso senatore, che abbiamo letto stamani sui quotidiani. Ribadiamo comunque la nostra stima nei confronti del collega".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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