Cronache

La "Grande Malpensa" decolla senza intoppi

Voli aumentati del 45% ma pochi disagi nel primo giorno di chiusura di Linate

La "Grande Malpensa" decolla senza intoppi

La prima giornata della «grande Malpensa», quella che per tre mesi assorbirà anche il traffico di Linate, è filata via liscia e senza troppe difficoltà. Certo, qualche piccolo disagio c'è stato: code all'ingresso dell'aeroporto dalla statale 336, treni pieni, parcheggi esauriti o quasi, qualche intoppo ai nastri bagagli. Ma l'organizzazione della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano, è servita ad anticipare esigenze e a prevedere punti deboli; il consiglio ai passeggeri di arrivare con ampio anticipo è servito ieri a fluidificare la prima giornata straordinaria, ma continuerà a essere valido da qui al 27 ottobre perché ogni giorno dei prossimi tre mesi Malpensa sarà sotto stress.

La ragione di tutto questo è la necessità di rifare la pista di Linate e già da domani le ruspe cominceranno a spaccare 2,4 chilometri di calcestruzzo e bitume. Nel frattempo nello scalo sarà rifatto l'impianto di smistamento dei bagagli e sarà ristrutturato il fabbricato passeggeri.

L'hanno chiamata «Operazione Bridge», per rendere l'idea del ponte invisibile gettato tra i due aeroporti. In tre mesi il carico aggiuntivo per Malpensa sarà del 30% in termini di passeggeri e del 45% dei movimenti.

Nella settimana che comincia domani, considerata quella del picco massimo, al traffico già in crescita di Malpensa si aggiungeranno 159mila passeggeri ex Linate, con un totale-record di 807mila persone. Sempre tra il 29 luglio e il 4 agosto i decolli saranno 6.165, quando lo scorso anno a Malpensa erano stati 4.014. Ci si aspetta, nel trimestre, una media di 100-110mila persone al giorno. Armando Brunini, ad di Sea, ha sottolineato la straordinarietà di una crescita così vasta e improvvisa: ma ha anche detto esplicitamente che Malpensa, (24 milioni di passeggeri nel 2018), cavalca un'ulteriore crescita autonoma: «In 7-10 anni arriveremo a questi numeri» senza condizioni eccezionali. E ricorda che l'ampiezza dei terreni di pertinenza aeroportuale «è paragonabile alle dimensioni del Comune di Milano».

Alle 17 di ieri (dati Sea) i voli arrivati e partiti erano stati 522, più 45% rispetto a sabato scorso; i passeggeri transitati ai filtri di sicurezza erano stati 68mila, più 30%. Nell'intera giornata i voli previsti erano 800, i passeggeri 110mila. Il tempo massimo di attesa alla sicurezza è stato di sei minuti e 46 secondi, quando sabato scorso ha riferito l'ad erano stati necessari 9,22 minuti; 46mila i bagagli lavorati, più 21%. «C'è stato il massimo sforzo da parte dell'azienda, per prudenza abbiamo fatto di più, ma era una prova del fuoco. Nel corso dei tre mesi avremo momenti di difficoltà, ma l'attenzione resterà alta». Primo impegno: alleggerire di folla la sala dei ceck-in.

Un discorso a parte riguarda Alitalia, che all'improvviso ha fatto un ritorno massiccio a Malpensa dopo averla abbandonata 11 anni fa, creando grave danno all'aeroporto da quel momento non più hub. Fino all'altro ieri le destinazioni AZ da Malpensa erano tre (Roma, Tokio, New York), ieri invece è ridiventata (per un trimestre) la prima compagnia del terminal 1, con 28 banchi di accettazione.

Da Linate dove Alitalia ha il 65% degli slot sono stati spostati 200 voli al giorno, con 22mila posti offerti. Ieri ne sono stati imbarcati e sbarcati 15 mila, di cui il 20% in transito (fino al 2007 Alitalia a Malpensa faceva 7 milioni di transiti all'anno). Alitalia ha anche inaugurato 4 nuove destinazioni: Mosca, Tel Aviv, San Pietroburgo e Il Cairo. Era un AZ il primo aereo decollato ieri: un Milano-Roma delle 6.

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