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Green pass, l’affondo (a distanza) di Zaia: "Io ce l’ho"

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha mostrato il green pass sul suo telefono dopo le polemiche e il voto contrario della Lega

Green pass, l’affondo (a distanza) di Zaia: "Io ce l’ho"

Sta scatenando qualche tensione in casa Lega la questione green pass. Da un lato il partito che nel giorno dell’annunciata protesta dei no-vax nelle stazioni italiane ha votato contro l’obbligo del certificato in commissione Affari sociali alla Camera.

Dall’altro il governatore del Veneto Luca Zaia che, invece, nel corso di una cena per la 78esima Mostra del Cinema di Venezia ha mostrato, quasi con orgoglio, il documento sul suo telefono. "Il green pass? Io ce l'ho. Visto che si parla tanto di green pass…", ha spiegato Zaia ad un giornalista del Corriere della Sera. Il governatore, del resto, fin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria si è impegnato tantissimo nella lotta contro il Covid-19.

Ma ai piani alti del Carroccio le posizioni sul tanto discusso documento e sui tamponi sono divergenti. L’altro ieri, ad esempio, Salvini si era espresso, su controcorrente, vaccini, certificazione verde e tamponi. "Se lo Stato impone il Green Pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti. Ci sono milioni di italiani che non possono spendere altre centinaia di euro ogni settimana, in un momento già economicamente difficile".

L’ex ministro dell’Interno ha anche sfidato gli alleati di governo: "Vediamo se Pd e Cinque Stelle voteranno a favore di questa proposta della Lega in commissione". Lo stesso leader leghista ha, poi, ironizzato: "Non si tratta di essere No Vax o No green pass si tratta di aiutare milioni di italiani in difficoltà. Non tutti trovano 24mila euro in contanti nella cuccia del cane…". Il riferimento è alla nota vicenda che ha visto "protagonisti" la senatrice dem Monica Cirinnà e del suo amico a quattro zampe.

Eppure circa un mese fa Zaia, nel corso di una conferenza stampa a Marghera, aveva annunciato che avrebbe eliminato la gratuità dei tamponi in Veneto. Una scelta dettata da due motivi: il primo è di carattere economico visto che si era arrivati a picchi di 52mila test al giorno. Il secondo di natura etica in quanto, a detta del governatore, "per molti i tamponi gratis erano diventati una scappatoia per non vaccinarsi, abbiamo assistito ad un vero e proprio assalto alla diligenza, ondate senza senso". Zaia, poi, aveva spiegato che esiste la necessità di fare i tamponi "agli ammalati, a chi ha avuto contatti con loro, ai lavoratori della sanità e delle case di riposo e a chi va a trovare i congiunti in queste strutture".

Tensioni che travalicano i confini della Lega e investono tutta la maggioranza. Tanto che il segretario dem, Enrico Letta, non ha perso occasione per attaccare i rivali-alleati per il voto contrario espresso in commissione Affari sociali alla Camera. "Credo di poter dire che quello che è successo oggi pomeriggio (mercoledì, ndr) alla Camera, dove in commissioni Affari sociali la Lega di fatto è uscita dalla maggioranza e ha votato contro il Green pass dimostra una situazione intollerabile", aveva tuonato Letta a margine del suo intervento alla Festa Nazionale dell'Unità. Scossoni che sicuramente non fanno bene al governo. Ma l’esecutivo resiste.

Almeno per ora.

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