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Gregoretti, Salvini attacca: "Conte e Di Maio d'accordo"

L'ex ministro dell'Interno resta sotto tiro dei grillini e accusa il leader pentastellato: «Un piccolo uomo»

Gregoretti, Salvini attacca: "Conte e Di Maio d'accordo"

I 5 stelle, fino a pochi mesi fa al governo con la Lega, stanno facendo di tutto per far condannare Matteo Salvini per la vicenda di nave Gregoretti per cui il Tribunale dei ministri ha chiesto l'autorizzazione a procedere. Palazzo Chigi nega che vi fossero stati contatti con l'ex ministro per discutere dello stop all'imbarcazione della Guardia costiera. In una nota si chiarisce che «la questione non figura all'ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell'ambito delle varie ed eventuali nel Consiglio dei ministri del 31 luglio 2019, né in altri successivi». Il fatto risale però al periodo precedente, ovvero a quello compreso tra il 27 e il 31 luglio, lasso di tempo in cui nessuno al governo tentò di impedire a Salvini, come risulta dalle cronache, di non far entrare la nave. Un silenzio assenso che getta molti dubbi sull'accusa al Capitano. D'altronde fonti della Lega confermano che «per risolvere la vicenda Gregoretti ci furono numerose interlocuzioni tra Viminale, presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari. Il via libera allo sbarco fu annunciato dal ministro dell'Interno, appena conclusi gli accordi per la redistribuzione degli immigrati in una struttura dei vescovi italiani e in cinque paesi europei. Accordi raggiunti grazie a una intensa attività diplomatica».

Intanto ieri ha avuto luogo la prima riunione della giunta delle immunità del Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro. Che, come spiegato ieri mattina dal presidente Maurizio Gasparri, ha deciso di riunirsi il 20 gennaio alle 17. «La giunta - ha chiarito Gasparri - ha un termine di 30 giorni per prendere una decisione che poi passa all'aula, che entro altri 30 giorni, quindi diciamo entro la fine di febbraio, dovrà pronunciarsi. Dopodiché abbiamo fissato riunioni l'8 gennaio alle 14, il 9 gennaio alle 8.30, il 13 gennaio alle 15.30 E poi altre riunioni durante quella settimana». Subito dopo Salvini avrà 15 giorni per decidere se essere sentito o presentare una memoria scritta.

Sulla questione Luigi Di Maio, dopo aver annunciato che voterà l'ok a procedere, attacca l'avversario politico: «Lo vedo un po' impaurito, ma ognuno si deve prendere le sue responsabilità. Mi sembra sia ben chiaro che la questione Gregoretti non è come la questione Diciotti. Quest'ultima fu una decisione del governo, la Gregoretti fu propaganda».

L'ex ministro replica senza mezzi termini: «Sono scettico che ci possa essere qualcuno che viene processato per il suo lavoro. Non vedo l'ora, se mi vorranno processare chi se ne frega!». Ha quindi definito Di Maio «un piccolo uomo».

Per il tribunale dei ministri il Decreto sicurezza bis non sarebbe applicabile perché si tratta «di una nave della Guardia costiera italiana». Ma Salvini sostiene che «la decisione da ministro fu condivisa con Conte e Di Maio. L'ho fatto da ministro - ha specificato - e, se gli italiani lo vorranno, lo rifarò».

In difesa del leader della Lega arriva l'alleata Giorgia Meloni (FdI) che in un video chiarisce: «Di Maio sta usando le istituzioni per ripicche personali. Per Fratelli d'Italia gli unici che dovrebbero essere indagati sono quei ministri che per anni hanno fatto favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Di Maio, quando era ministro nello stesso governo con Salvini, non disse una parola».

Annunciando che voteranno contro l'autorizzazione a procedere.

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