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Grillo ai dem: democrazia antistorica

Il capo del M5s provoca: «Meglio il voto on line delle primarie a pagamento»

Grillo ai dem: democrazia antistorica

Roma Democrazia telematica contro quella di carta. Beppe Grillo torna a scrivere sul suo magico blog nel giorno delle primarie del Pd. E lo fa per replicare alle tante dichiarazioni dei big dem che esaltano la «democrazia del voto al seggio» contro le elezioni sul web, tipiche del Movimento 5 Stelle.

Secondo Beppe «la democrazia non è questione di clic, di code ai seggi, di alzate di mano o di schede su cui segnare la croce. La democrazia è questione di consentire a tutti i cittadini di informarsi, di esprimere la propria opinione e di rendere effettiva la decisione collettiva. Come questo debba essere fatto: se online, ai seggi o tramite alzata di mano è un problema strumentale. Grazie alla tecnologia oggi è possibile votare online, un sistema più comodo rispetto a quello dei seggi fisici. È completamente insensata la polemica sulla democrazia dei clic che sarebbe inferiore alla democrazia delle schede di carta di cui si fanno promotori il Pd, gli altri partiti del 900 e tutti i giornaloni. Nasconde una visione antistorica, antitecnologica, orientata al passato piuttosto che al futuro e anche un po' feticista».

La replica del Pd non si fa attendere: «Da una parte milioni di italiani, dall'altra qualche centinaia. Come fa #Grillo a paragonare #primariePd ai suoi pochi clic?», scrive su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci. Sempre su Twitter il senatore Stefano Esposito da del «rosicone» a Grillo. Diversi gli esponenti dem che hanno twittato foto e post dai seggi elettorali, tirando in ballo il metodo di selezione online del M5s. «Altro che clic. Questa è Democrazia. Avanti, insieme», scrive il deputato Emanuele Fiano. «Questi non sono click... Questa è democrazia. Questo è il Pd», gli fa eco la renziana Lorenza Bonaccorsi. «Piazza Politeama Palermo già in fila la democrazia con la matita in mano e non al computer con il mouse», è invece il tweet del sottosegretario Davide Faraone.

Fa di tutta un'erba un fascio Osvaldo Napoli, vice responsabile Enti locali di Forza Italia: per lui Renzi e Grillo (e rispettive democrazie) pari sono: «Le primarie del Pd si svolgono nella confusione totale, a conferma che lo strumento senza disciplina legislativa non funziona ed è manipolabile. A rendere penosa questa pagina di simil-democrazia ci si mette la polemica dello stesso Pd con quel necroforo della democrazia di Beppe Grillo. Uno scontro fra due visioni diversamente sbagliate della democrazia. Grillo offende l'intelligenza degli italiani facendo passare la libertà di scelta che si esercita online ma controllata dalla piattaforma Rousseau, di proprietà di una società privata. Una tale forma di privatizzazione della volontà delle persone per assumere decisioni di rilevanza pubblica è un mostro che rischia di fagocitare ogni spazio pubblico per l'esercizio della libertà personale». Per Osvaldo Napoli «Nello scontro Pd-Grillo si riflette la crisi dell'Italia. La giornata odierna ha dimostrato la rischiosità di qualsiasi intesa fra due leader mossi da ambizioni diversamente autoritarie.

Forza Italia considera urgente una forte intesa programmatica nel centrodestra per contrastare due progetti politici rischiosi per il Paese».

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