Grillo apre alla corrente Fico che ha la copertura del Colle

Il comico punta a recuperare le piazze che Di Maio e Casaleggio hanno dimenticato. I contatti a sinistra

Grillo apre alla corrente Fico che ha la copertura del Colle

È il primo passo verso la rottura. Da Napoli, Beppe Grillo «sdogana», per la prima volta, la corrente Fico nel M5s. Ipotizzando lo scenario di una scissione. Dal palco del teatro Diana, seconda tappa del tour «Insomnia», il comico genovese legittima la fronda anti-Di Maio tra Cinque stelle. Fino a riconoscere il presidente della Camera come unico testimone delle idee grilline.

Nel corso dello show napoletano, Grillo spedisce un segnale chiaro contro la deriva che il vicepremier Luigi di Maio e Davide Casaleggio hanno imposto al Movimento: «Con Roberto abbiamo fatto il meetup più grande d' Italia con 2.500 persone. Giravamo assieme anche in camper». Poi rivolto direttamente a Fico, seduto in platea al teatro Diana: «Roberto, te le ricordi tutte queste cose? Ora che sei in Parlamento non puoi parlare?». È un richiamo, forte e deciso, allo spirito iniziale (ormai tradito) del Movimento. Un appello che rinsalda l'asse con Fico e punta a recuperare la mission originaria, cancellata dalla coppia Di Maio-Casaleggio, dei Cinque stelle.

L'obiettivo è dare una virata, una scossa, ai pentastellati. Già a partire dalla prossima settimana: la maggioranza gialloverde, tra legittima difesa, autonomia, tav e la protesta dei sindaci contro il decreto sicurezza, dovrà passare indenne molti ostacoli. Ma il piano di Fico e Grillo ha come primo punto: la «riabilitazione» dei meetup. Quelle piazze virtuali, di confronto, di libera partecipazione ed elaborazione di proposta politiche, che hanno rappresentato il cuore del Movimento. La genesi del sogno(svanito) grillino.

Piazze che Casaleggio jr e Di Maio hanno praticamente distrutto. Recuperare il legame con la base, delusa dopo i primi mesi di governo di Di Maio e dei ministri stellati. Le parole di Grillo certificano anche lo strappo, ormai profondo, con il capo politico del M5s (nessun passaggio sull'attività di Di Maio al governo). Marcando una distanza incolmabile con l'altro leader dei grillini: Alessandro Di Battista, ormai piegato alla linea di Di Maio e Casaleggio jr.

L'unica testa di ponte nel M5s resta il presidente della Camera. Si andrà avanti fino alle Europee. Poi dopo il 26 maggio, il progetto Fico-Grillo dovrebbe decollare. Mettendo Di Maio davanti a una scelta: cambiare rotta o subire la scissione. Ma non c'è solo il filo diretto con Grillo: il presidente della Camera ha costruito un ponte solido con il Colle. Il capo dello Stato Sergio Mattarella considera Fico uno degli interlocutori privilegiati nel M5s. Con il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, Fico fa parte del partito del Quirinale: le frizioni dopo il voto sulla manovra sono archiviate. Tra Fico e Mattarella c'è piena sintonia. E pare che la fronda dei Cinque stelle si muova sempre con l'ok di Fico e la copertura del Colle. Se il patto gialloverde dovesse saltare, Mattarella ha bisogno di una carta di riserva.

Per rimettere in piedi una maggioranza in Parlamento. Evitando il voto anticipato. E Fico, la fronda e i contatti (mai interrotti) con il Pd sono le basi su cui lavorare per garantire stabilità e continuità alla legislatura.

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