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"Non ha visione politica": Grillo bombarda Conte. E lui sceglie il silenzio

Botta e risposta a distanza tra Conte e Grillo, che ha risposto alla conferenza stampa dell'ex premier sconfessando la sua idea di leadership

"Non ha visione politica": Grillo bombarda Conte. E lui sceglie il silenzio

Continua la guerra intestina tra l'aspirante capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e Beppe Grillo, padre fondatore che in questi giorni ha ripudiato il suo pupillo. Grillo in queste ore ha silurato l'avvocato, che durante la conferenza stampa che si è tenuta lunedì 28 giugno ha preteso pieni poteri all'interno del Movimento, dichiarando di non voler essere un "capo dimezzato". Durissima la replica di Grillo: "Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha la visione politica". Il video sul blog era atteso già nelle ore successive ma ci è voluto un po' a Grillo per preparare una risposta adeguata alle bordate dell'ex premier.

Se non era ancora chiaro, con l'ultimo botta e risposta Beppe Grillo ha definitivamente esautorato Giuseppe Conte, che quindi non prenderà la guida politica del Movimento 5 Stelle. L'ex comico è un fiume in piena contro quello che fino a poche settimane fa era considerato (dai grillini) il salvatore della Patria e l'uomo che avrebbe condotto il M5S alla vittoria delle prossime elezioni. "Mi sento come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo", ha attaccato Grillo.

L'elevato, quindi, infilza l'avvocato del popolo grillino: "Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio. E invece vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente)".

Tra la supercazzola e l'affondo a Conte, Beppe Grillo sostiene che questi problemi non possano attualmente essere risolti dall'ex premier, perché "non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi", ha detto rivolgendosi agli elettori M5S. Le parole di Beppe Grillo contro Giuseppe Conte pesano come macigni e nascondono accuse precise: "Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco. Le organizzazioni orizzontali come la nostra per risolvere i problemi non possono farlo delegando a una persona la soluzione, perché non sarebbero in grado di interiorizzarla quella soluzione e di applicarla".

Inutile dire che Beppe Grillo ha la soluzione, che non prevede più la presenza di Giuseppe Conte, ossia "fare in modo che la soluzione decisa, in modo condiviso, venga interiorizzata con una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti e non di una sola persona. La trasformazione vera di una organizzazione come la nostra avviene solo così". Per Grillo non si può e non si deve affidare tutto in mano a una persona, perché questo è sintomo di fallimento nelle organizzazioni orizzontali. Ma "assumersi la responsabilità significa smettere di drogarsi, smettere di voler creare l’illusione di una realtà diversa da quella attuale ed affrontarla. Insieme, con i tempi e le modalità giuste. Come una famiglia, come una comunità che impara dagli errori e si mette in gioco senza rincorrere falsi miti, illusioni o principi azzurri che possano salvarla".

Il "principe azzurro" Conte ormai vale poco più di una scarpa usata per Beppe Grillo, che nel corso del suo video ha fatto l'annuncio tanto atteso dagli irriducibili: "Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau". Il Movimento 5 Stelle torna a casa dunque, perché come ha spiegato Grillo "l voto su qualsiasi altra piattaforma, infatti, esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau".

Un armistizio tra Grillo e Casaleggio che consentirà la votazione in via temporanea per mettere le basi per il Movimento del futuro, come voluto dal capo del Movimento. "Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023. Qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050", ha sentenziato Grillo. E Conte? Probabilmente l'avvocato del popolo si sta preparando a fondare il suo partito, che inizierà una guerra fratricida con il Movimento 5 Stelle.

Per il momento Giuseppe Conte preferisce tacere. Parlerà più avanti ma l'Adnkronos ha raggiunto persone a lui vicine, che parlando di un ex premier amareggiato per la decisione di Beppe Grillo, che preferisce fare il "il padre padrone".

Si sente deluso dal comportamento di Beppe Grillo, visto che negli ultimi 4 mesi si è speso per il Movimento per poi ricevere il benservito senza troppi complimenti, in un momento in cui il M5S "mostra chiaramente di necessitare di passi avanti sul fronte della democrazia interna".

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