Grillo jr. piange e nega lo stupro. Il pm: "Vanno tutti condannati"

Oggi la richiesta delle pene al tribunale di Tempio Pausania per il figlio del fondatore dei Cinque Stelle e gli altri tre coimputati

Grillo jr. piange e nega lo stupro. Il pm: "Vanno tutti condannati"
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Ha aspettato l'ultima udienza per farsi vedere in faccia dai giudici che dovranno giudicarlo. Avrebbe potuto fare a meno di parlare, restare nel silenzio come due dei tre amici finiti insieme a lui in questo processo interminabile, accusati di reati infamanti che giurano di non avere commesso. Ma alla fine Ciro Grillo ha deciso di metterci la faccia. E ieri si presenta davanti al tribunale di Tempio Pausania un secondo prima che venga data la parola al procuratore Gregorio Capasso per la requisitoria finale. Chiede di fare dichiarazioni spontanee, gli viene data la parola. "Nessuno di noi - dice ai giudici - ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci".

È la tesi che da sei anni Grillo junior e i suoi tre amici portano avanti: il sesso con S. ci fu, ma "non abbiamo approfittato di nessuno", era d'accordo, si divertiva. Solo dopo, quando è tornata a casa, a Milano, ci ha ripensato, si è vergognata, ha fatto denuncia. D'altronde, hanno sostenuto nella più crudele delle contromosse, non è la prima volta che faceva sesso e poi accusava.

Ma subito dopo Ciro prende la parola il procuratore Gregorio Capasso, chiamato a tirare le fila di un processo durato oltre tre anni. E Capasso mette subito in chiaro la conclusione che la Procura chiede ai giudici di fare propria. Sono tutti e quattro colpevoli, dice, vanno tutti condannati. S., la ragazza che li ha denunciati, quella notte non era in grado di dire né di sì né di no, perchè era ubriaca fradicia. E loro lo sapevano bene.

É una requisitoria senza toni forti, molto tecnica. D'altronde il processo si svolge a porte chiuse, e non servirebbe a nulla una requisitoria-show. Ma le conclusioni sono comunque nette. "La versione fornita dai quattro imputati - dice Capasso - è incompatibile con la logica, con le testimonianze raccolte e con il materiale acquisito durante le indagini". Tre anni di processo per il procuratore non hanno fatto altro che confermare la colpevolezza degli imputati.

Capasso va da subito all'attacco della ricostruzione delle ore iniziali, quando le due milanesi incontrano i quattro genovesi in un locale della Costa Smeralda, e secondo Grillo junior già lì S. lo bacia. Il procuratore porta in aula un video, "non è un bacio, si vede chiaramente che lei si ritrae, si allontana". Di quanto accadde poi nella villa, quando S. e R. accettarono l'invito, per il procuratore il processo ha dimostrato che prima dello stupro di gruppo ci fu "una valanga di approcci sessuali" su una ragazza sempre meno in grado di opporsi. "Che la ragazza e i ragazzi fosse brilli lo ammettono loro stessi. - ha sottolineato il procuratore - La giovane aveva consumato molto alcol durante tutta la serata per locali e poi nella casa in uso a Ciro Grillo dove ha bevuto un beverone preparato dai quattro contenente vodka e lemon soda. Era a digiuno tutto il giorno e anche la sera. A questo si aggiunge la stanchezza per la giornata e nottata trascorsa". Poi va all'attacco delle tesi difensive su quanto accadde dopo, nelle ore successive ai rapporti sessuali, quando secondo gli imputati S. non appariva affatto sconvolta, "loro sostengono che erano andati tutti insieme dopo i rapporti sessuali dal tabaccaio compare le sigarette", ma in realtà documenti e altre prove dimostrano che non era vero. Capasso sottolinea il contrasto, le contraddizioni tra le dichiarazioni degli indagati. Mentre Ciro Grillo in aula non trattiene le lacrime il procuratore spiega che il riscontro più forte al fatto che lo stupro fu effettivamente uno stupro è il racconto di R., l'altra ragazza, che è sicuramente attendibile perché imparziale e che nell'immediatezza, la stessa notte, riceve il racconto di S. che piangendo va da lei. Su questo Capasso si sofferma a lungo, "o riteniamo che R. sia inattendibile o questa è a tutti gli effetti una prova".

Questa mattina, puntata decisiva della requisitoria, con richieste di condanna che si annunciano severe per tutti i quattro imputati, Il reato di stupro di gruppo è punito dal codice con il carcere fino a quattordici anni.

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