"La legge elettorale è un tema complicato, che i cittadini non capiscono e di cui neppure vogliono sentire parlare. Li capisco, ma non potevamo lasciare che PD e Forza Italia scrivessero le regole del gioco a loro uso e consumo". Da Taranto, dove è arrivato in giornata per appoggiare il suo candidato alle elezioni comunali, Beppe Grillo non attacca, ma si giustifica.
Tema del suo ultimo intervento la legge elettorale, arrivata alla Camera per essere discussa e approvata dopo l'accordo a otto mani firmato dal Movimento 5 Stelle insieme a Forza Italia, Lega Nord e Pd. Argomento che non lo appassiona, ma sul quale Grillo si è soffermato a lungo in un post pubblicato in serata sulla sua pagina Facebook.
"Oggi sono a Taranto e ho visto i segni che l'Ilva ha lasciato sulla città - ha esordito Grillo - Per questa gente la legge elettorale è l'ultimo dei problemi. E questo è ciò che ho detto loro. Sulla legge elettorale che abbiamo votato online con gli iscritti e che i nostri stanno portando avanti, stiamo facendo un lavoro certosino. Abbiamo messo la faccia sulla legge elettorale perché non potevamo lasciare che PD e forza Italia scrivessero le regole del gioco a loro uso e consumo. Noi vogliamo dare al Paese una legge elettorale costituzionale e lo stiamo facendo. Avanti così!", la chiusura entusiastica del garante del Movimento 5 Stelle.
Intanto è terminata alla Camera dei deputati la discussione generale sulla legge elettorale.
I lavori si sono svolti in un'aula deserta: vi hanno partecipato poco più di 10 parlamentari. La discussione sul cosiddetto "germanichellum" riprenderà mercoledì 8 giugno con la presentazione degli emendamenti, preceduta dall'esame di tre pregiudiziali di costituzionalità.
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