Grillo trova una vecchia balla per dire no al candidato ex Dc

Il blog del comico attacca Mattarella riesumando la bufala dei militari italiani ammalati di tumore dopo l'operazione nei Balcani. I Cinque Stelle divisi tra Imposimato e nuovi nomi

Beppe Grillo coi capigruppo Nicola Morra e Riccardo Nuti
Beppe Grillo coi capigruppo Nicola Morra e Riccardo Nuti

Ve la ricordate la storia delle «scie chimiche»? Non siamo lontani da quei ragionamenti e quegli allarmi oggi che il tema del giorno è Sergio Mattarella, l'uomo che per conto del premier Renzi dovrebbe stabilirsi nella comoda residenza quirinalizia. Come già in passato le «scie chimiche» ora anche il candidato del Pd è sotto la lente di ingrandimento dei grillini e della loro sete di sapere tutte le «verità» taciute. E sul blog di Grillo è comparso addirittura un articolo che accusa il candidato al Quirinale di aver minimizzato la pericolosità delle armi all'uranio impoverito in dotazione alle forze Nato. Fatto ovviamente risalente al periodo in cui Mattarella era ministro della Difesa (governo Amato).

A firmare l'articolo è Lorenzo Sani, postato in apertura del blog e rilanciato dal leader M5S in un tweet . «Ho avuto occasione di incontrare Mattarella, quando era ministro - esordisce Sani - Lavoravo da qualche mese sulla vicenda dell'uranio impoverito e sull'impressionante numero di leucemie tra i nostri militari che erano stati in missione nei Balcani, soprattutto in Bosnia. Mattarella negò a più riprese il possibile nesso tra l'insorgere delle patologie e il servizio». «Negò che la Nato avesse mai utilizzato - prosegue Sani - proiettili all'uranio impoverito ( DU, Depleted Uranium ), tantomeno che questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra dalle navi Usa in Adriatico. Insomma, Mattarella, negò su tutta la linea. Negò pure ciò che era possibile reperire sugli stessi siti internet della Difesa Usa, che magnificava l'efficacia degli armamenti al DU e dettava, contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano l'utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. I quali, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi e morire». Ma in serata Umberto Tirelli, l'oncologo del Cro di Aviano che nel 2005 fu tra gli esperti ascoltati dalla commissione d'indagine istituita dal Senato, smonta la tesi grillina: «Non è mai stata dimostrata nessuna correlazione tra l'uso dell'uranio impoverito in guerra e l'aumento di tumori, né nei militari italiani né in studi effettuati all'estero».

Dal blog la censura è comunque netta ed è il secondo j'accuse che un grillino lancia nei confronti del candidato Pd al Colle. Il primo porta la firma del senatore Nicola Morra. Questi, intervistato da un cronista dell' Adnkronos si sbilanciava con frasi poco lusinghiere della famiglia Mattarella. Frasi poi che lo stesso Morra è stato costretto a rimangiarsi sotto la pressione di Luigi Di Maio, uno dei membri del direttorio grillino, nonché vicepresidente della Camera dei Deputati. Il passo ufficiale fatto da Di Maio sembrava almeno fino a ieri avallare l'ipotesi che il Movimento 5 Stelle potesse diventare una stampella del Pd per l'elezione di Mattarella. Ma lo stesso Di Maio spariglia le carte: «Un colpo di scena è sempre possibile. Se così sarà, noi saremo pronti a mettere sul piatto un altro nome per trovare maggiore condivisione». Il senatore Alberto Airola chiude nettamente a Mattarella mentre Michele Giarrusso lanciava l'ipotesi di nuove «quirinarie flash» tra gli iscritti per decidere come muoversi oggi, ipotesi poi saltata prima del vertice decisivo iniziato alle 21. Intanto il candidato grillino, Ferdinando Imposimato, promosso ufficialmente dalla base non ha raccolto, tutti i voti dei grandi elettori grillini. Al primo turno Ferdinando Imposimato ha raccolto 120 voti su 136, migliorando nella seconda votazione con 123, per poi chiudere alla terza con 126 voti.

I fuoriusciti dal Movimento hanno fatto sapere che questa mattina, al termine di una riunione di coordinamento con i rappresentanti di Alternativa libera, faranno quindi sapere quale linea terranno nella quarta votazione.

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