Come guadagnare in Borsa sfruttando lo spread a 200

Ecco sedici formule, da 3 a 12 mesi, per spuntare fino al 20% investendo su azioni, obbligazioni e valute

Come guadagnare in Borsa sfruttando lo spread a 200

Con lo spread Bund-Btp attorno a quota 200 sta cambiando lo scenario in Borsa. Ecco allora sedici formule per investire, con un'ottica a 3-6-9 e 12 mesi, sfruttando le possibilità che si presenteranno. Due i profili di rischio: il primo «medio basso», il secondo «medio alto».

A TRE MESI BENE WALL STREET E TOKIO. LA CHANCE BANCHE

Per chi vuole investire a tre mesi con un profilo di rischio medio basso, il primo consiglio è puntare sulla Borsa di Tokyo. Grazie allo yen svalutato del 10% sul dollaro le esportazioni nipponiche sono agevolate. Si può ottenere un guadagno del 7% (la Borsa di Tokyo dista circa l'11% dal suo massimo triennale) mentre, in uno scenario avverso le perdite finirebbero entro il 5%. Bene pure Wall Street: se la situazione tenderà a stabilizzarsi, grazie all'aumento degli utili aziendali americani (attesi in accelerazione nel primo trimestre) e al dollaro forte, è possibile spuntare un rendimento fino al 5%: in caso di scenario avverso le perdite potrebbero però essere tra -3% e -5%. Chi invece accetta un rischio medio alto, può approfittare della correzione dell'azionario Paesi emergenti che, visti i buoni fondamentali (crescita economica elevata, monete sottovalutate e utili in aumento) potrebbero salire nei prossimi tre mesi di un 10% (le perdite potenziali, invece, dovrebbero toccare il 7%). Interessante pure il settore bancario europeo e italiano. Se, come noi ipotizziamo, la situazione resterà sotto controllo senza ulteriori sbandamenti, potrebbe essere possibile guadagnare anche il 15% in pochi mesi vista le quotazioni sacrificate dei titoli del settore (soprattutto quelli italiani). Allo stesso modo, però, si deve mettere in conto che in una situazione che restasse poco chiara le perdite potrebbero toccare il 15 per cento.

A SEI MESI PUNTARE SU ORO E DOLLARO. L'OPZIONE AUTO

Guardando ai prossimi 6 mesi, un risparmiatore con profilo di rischio medio basso, può puntare sul dollaro che, negli ultimi due anni, si è mosso quasi sempre all'interno del range 1,05 e 1,10 rispetto all'euro. In particolare, si può comperare dollari non appena il fixing euro/dollaro supera il livello 1,10 per poi vendere quando i fixing scende sotto l'1,05: si può guadagnare così il 5% con un rischio di perdite relativamente ridotto. Un'altra opzione sono gli Etf specializzati sull'oro. Sebbene la febbre dello spread dovrebbe placarsi a breve, non si possono escludere altre tensioni nei prossimi sei mesi. E l'oro ha sempre dimostrato di difendersi bene in questi contesti: possibile guadagnare un 5% in sei mesi (a fronte di un potenziale di perdita del 3%). Chi invece ha un profilo di rischio medio alto, può guardare agli Etf specializzati sulle commodity agricole, il cui andamento è abbastanza ciclico e ora si trova nella fase ascendente: si potrebbe spuntare un guadagno del 7% in sei mesi mentre in uno scenario negativo si rischia una perdita del 5%. Interessante anche il settore auto europeo che resta penalizzato dalle inchieste sulle emissioni negli Usa e in Europa ma che ha immatricolazioni in aumento: esiste la possibilità di spuntare un +15% in sei mesi ma, in un contesto negativo, ci si espone a una perdita di oltre il 10%.

A NOVE MESI LE «MOLLE» INFLAZIONE E BIOTECNOLOGIE

Per quanto riguarda i nove mesi, adottando un profilo di rischio medio basso e ipotizzando che l'inflazione acceleri nei prossimi mesi, ci si può posizionare su Etf o fondi inflation linked: possibile strappare un +3% a fronte di una perdita, in caso di prezzi al consumo stazionari, limitata all'1%. Un'altra possibilità è la sterlina inglese che ha perso oltre il 10% rispetto all'euro negli ultimi 12 mesi. Potrebbe recuperare il 5% se i negoziati commerciali con la Ue dovessero procedere discretamente: in caso contrario, si stimano perdite limitate al 2 per cento. Chi è pronto a esporsi a un rischio medio alto può invece posizionarsi sui fondi biotech, per cavalcarne il trend di recupero dopo la forte correzione del 2016 sui timori dell'elezione di Hillary Clinton. Se non ci saranno altri intoppi un guadagno del 20% nei prossimi 9 mesi è alla portata (sarebbero ancora sotto del 10% rispetto ai massimi del 2015) ma c'è il rischio di precipitare sui minimi del 2016 (-20%). Stesso discorso per le valute emergenti che in molti casi (rublo russo e real brasiliano in particolare) risultano ancora sotto del 20-30% dai massimi del 2013: in questo caso, il rialzo potenziale (+15%) è però maggiore del ribasso potenziale (-10%).

A 12 MESI SI VINCE CON IL PAC SULLE AZIONI E CON L'INDIA

Con un'ottica di un anno, chi ha un profilo di rischio medio basso può attivare un piano di accumulo («Pac») su un Etf o un azionario Italia con acquisti mensili (o quindicinali) e sfruttare le correzioni di Piazza Affari: il ricavo tra 12 mesi può sfiorare il 10% con un rischio ridotto (-2%). Un'altra opzione, che sfrutta la crescita americana e le cedole, sono i corporate bond Usa ad alto rendimento: si può guadagnare il 6% circa a fronte di un rischio di perdite dell'ordine del 2%. Chi invece accetta un profilo di rischio medio alto, può investire sui titoli del risparmio gestito quotati in Piazza Affari). Il settore ha infatti chiuso il 2016 con ottimi risultati ma continua ad essere penalizzato dal punto di vista dei prezzi perché associato alle banche.

Il guadagno medio dei titoli di questa categoria, secondo gli analisti, è del 18% a cui si aggiungerebbe un 5% di dividendo annuo. Infine si può puntare sull'azionario India: può salire del 20% (ma anche perdere altrettanto in caso di scenario negativo).

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