Il podio

Il gufo Calenda, Saviano perseguitato, i rosiconi radical chic: il podio dei peggiori

Chi si è meritato il podio dei peggiori dopo il voto? Questa settimana l'oro va sicuramente ai rosiconi che non si danno pace per la vittoria della Meloni. Seguono Saviano (ancora lui!) e Calenda. Ecco perché

Il gufo Calenda, Saviano perseguitato, i rosiconi radical chic: il podio dei peggiori

Settimana difficile, molto difficile. Quanti hanno sgomitato per arrivare in cima al podio... il dopo elezioni è stato un profluvio di dichiarazioni che avrebbero tutte a pieno diritto meritato di vincere questa stramba e poco meritoria competizione. Alla fine, tra influencer impazzite, cantanti pronti ad arroccarsi sulle montagne, giornalisti con manie di persecuzioni e sproloqui dei soliti iracondi, abbiamo deciso di puntare la coccarda d'oro sulla giacca dei rosiconi radical chic. Dietro di loro seguono: al secondo posto Roberto Saviano (ehsì, ancora lui) e al terzo posto Carlo Calenda.

Al gradino più basso troviamo, quindi, Carlo Calenda. "Il governo Meloni durerà sei mesi", ha detto il gufo dopo la non brillantissima performance del suo partito. Profezia nera? Macché. In quanto a profezie il leader di Azione non ci vede tanto lontano. Come si fa a prenderlo sul serio? Non ne ha mai azzeccata una. Ricordate i suoi pronostici sul Terzo Polo durante la campagna elettorale? Ci azzeccano meglio i metereologi durante le mezze stagioni...

Al secondo posto torna in classifica, di prepotenza, Roberto Saviano. Ebbene sì! Siamo stati restii fino all'ultimo visto che lo avevamo già premiato la scorsa settimana ma, dopo che a questo giro si è messo a blaterare di fantomatiche liste nere, non potevamo certo ignorarlo. "Leggo il mio nome in tendenza perché gli elettori di Meloni mi 'invitano' a lasciare il Paese", ha scritto su Twitter nei giorni scorsi. "Questi sono avvertimenti. Questa è l'Italia che ci aspetta. Stanno già stilando una prima lista nera di nemici della patria, alla faccia di chi diceva che il fascismo è un'altra cosa". Ma queste sono manie di persecuzione! A proposito: non si accoda ai radical chic che "se vince la Meloni, lascio l'Italia"? Intanto che si decide, la piantasse di gridare al lupo al lupo col pericolo fascismo.

Al primo posto, infine, c'è spazio un po’ per tutti i rosiconi. La lista è davvero lunga... Ci sono Damiano dei Maneskin e Francesca Michielin. E poi Antonio Scurati. E ancora: l'influencer Giulia Torelli che su Instagram si è messa a inveire contro gli anziani (video). "Perché i vecchi hanno diritto di voto? Perché?", ha detto. "Il diritto di voto lo hanno già esercitato nella loro lunga, lunghissima vita. Basta, basta votare! Non sanno niente, non hanno idea". Un esercito dei finti democratici. Ma impedire il voto agli anziani non è da fascista? Un classico dei radical chic.

Il prototipo di questa antipaticissima categoria è sicuramente Oliviero Toscani che, a urne calde, ha dato dei coglioni agli italiani per come hanno votato. Che pena!

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