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Anche Renato Brunetta e Andrea Cangini lasciano Forza Italia

A seguito del mancato voto di fiducia a Mario Draghi in Senato, il ministro Renato Brunetta ha annunciato l'uscita da Forza Italia. Poco dopo l'annuncio di Cangini

Anche Renato Brunetta e Andrea Cangini lasciano Forza Italia

Dopo l'addio di Mariastella Gelmini, anche Renato Brunetta e Andrea Canginini hanno deciso di interrompere la loro esperienza in Forza Italia. "Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Mario Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l'europeismo, l'atlantismo, il liberalismo, l'economia sociale di mercato, l'equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell'agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr", si legge in una nota del ministro per la Pubblica amministrazione.

Già durante il vertice che si è tenuto a Villa Grande senza i ministri, Renato Brunetta aveva esternato il suo pensiero, invitando il suo partito a supportare Mario Draghi il giorno successivo. Forza Italia, in accordo con la Lega, ha preferito non votare la fiducia a Mario Draghi o, meglio, non votare la risoluzione firmata da Pierferdinando Casini, l'unica accettata dal premier. Il centrodestra di governo in questo modo ha fatto fede alla comunicazione presentata alcune ore prima, nella quale veniva spiegato che avrebbe votato solo la risoluzione di Calderoli, che non è stata accettata dal premier, nella quale si chiedeva un nuovo governo a guida Draghi senza il M5s. A quel punto, la decisione di non votare che non ha soddisfatto i ministri azzurri.

Nella sua nota, Renato Brunetta ha ufficializzato la sua uscita, puntando il dito contro Forza Italia, i suoi alleati del centrodestra e il M5s: "Sono fiero di aver servito l'Italia da ministro di questo governo. Sono degli irresponsabili coloro che hanno scelto di anteporre l'interesse di parte all'interesse del Paese, in un momento così grave. I vertici sempre più ristretti di Forza Italia si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull'altare del più miope opportunismo elettorale".

Il ministro sottolinea che "io rimango dalla stessa parte: dalla parte dei tanti cittadini increduli che mi stanno scrivendo e chiamando, gli stessi che nei giorni scorsi si sono appellati a Draghi perché rimanesse alla guida del governo. Io non cambio, è Forza Italia che è cambiata". Lasciando quella che è stata la sua casa politica per anni, Renato Brunetta ha annunciato che non abbandonerà quelli che per lui sono i valori dimenticati dal partito: "Mi batterò ora perché la sua cultura, i suoi valori e le sue migliori energie liberali e moderate non vadano perduti e confluiscano in un'unione repubblicana, saldamente ancorata all'euroatlantismo". Renato Brunetta ha concluso che questa, per quanto lo riguarda, è "una battaglia per il futuro che coincide con la difesa della mia storia, e di quella di Forza Italia".

Dopo il voto positivo, Andrea Cangini ha lasciato Forza Italia: "Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito.

Nelle prossime ore formalizzerò le dimissioni dovute".

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