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"Hai fallito", "Parli come i no-vax". Scontro tra Meloni e Speranza sulla pandemia

La leader di Fdi rimprovera il ministro della Salute e promette: "Con il centrodestra commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia". Lui si inviperisce e le lancia la sfida: "Facciamo un confronto"

"Hai fallito", "Parli come i no-vax". Scontro tra Meloni e Speranza sulla pandemia

Duello a distanza tra Giorgia Meloni e Roberto Speranza sulla gestione della panemia da Covid. Tema delicatissimo, sul quale il ministro della Salute dovrebbe fornire agli italiani ancora vari chiarimenti. Ma guai a stuzzicarlo sull'argomento: il segretario di Articolo Uno, in quel caso, si inviperisce quasi per la lesa maestà, proprio come ha fatto stamani con la leader di Fratelli d'Italia. Quest'ultima, nelle scorse ore, aveva infatti accusato il ministro di aver "completamente fallito" sul piano sanitario, suscitando la sua ira funesta.

Meloni, che in passato aveva apertamente contestato le mosse del ministro sulla gestione della pandemia, su Twitter aveva attaccato: "Sul piano sanitario, Speranza ha completamente fallito. Con Fratelli d'Italia e con il centrodestra: istituzione di una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia e nessuna reintroduzione del green pass. Tanto per esser chiari". Non l'avesse mai fatto. Sentitosi bacchettato e punto nel vivo, il ministro ha replicato a tono all'esponente di centrodestra, paragonando le sue invettive a quelle dei no-vax. Frecciata non da poco.

"Cara Giorgia, vedo che le tue invettive somigliano sempre più a quelle dei novax. Perché non facciamo un bel confronto sulla sanità io e te dove e come vuoi?", ha così scritto Speranza su Twitter. Poi, rivolgendosi di nuovo alla leader di Fratelli d'Italia, ha aggiunto: "Ti candidi a governare l'Italia. È giusto che tutti sappiano cosa pensi davvero della campagna di vaccinazione". Non sappiamo se mai l'ipotetico confronto verrà realizzato, ma di certo l'occasione sarebbe propizia per invitare il ministro a rispondere a quelle dodici semplici domande che, in merito alle opacità della gestione pandemica, gli avevamo rivolto propro su queste pagine.

Speranza e i suoi colleghi di partito, intanto, difendono strenuamente le scelte dei mesi passati. "Facile oggi a emergenza sorpassata dire 'niente Green Pass e niente obbligo vaccinale'. Se non ci fossero stati, avremmo avuto coperture vaccinali risibili e molto probabilmente migliaia di morti in più", aveva dichiarato nei giorni scorsi Pier Luigi Lopalco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia e ora in lista con Articolo Uno. Il riferimento implicito, anche in quel caso, era stato alle critiche mosse dalla leader di Fratelli d'Italia.

E stamani, intervistato da La Stampa, lo stesso Speranza ha ribadito: "Io ho la coscienza a posto, ho fatto il possibile e ho tenuto insieme due assi essenziali. Il primato del diritto alla salute, ci sono stati momenti in cui si voleva aprire, aprire e aprire e io ho detto prima il diritto alla salute.

E poi il secondo, la centralità dell'evidenzia scientifica, che dobbiamo rendere sempre più protagonista".

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