Hollande agli inglesi: «E i migranti?». E loro: «Fatti vostri»

Francesco De Remigis

«Se sarò eletto presidente, farei quello che intende fare Hollande: smantellare la Giungla. Ma c'è una differenza. Come prima cosa deciderei di ristabilire il controllo delle frontiere, perché la battaglia di Calais si gioca a Ventimiglia». L'annuncio di Nicolas Sarkozy arriva mentre il presidente francese è a Calais, la cittadina dove un'ex discarica ospita tra 8 e 10 mila persone in condizioni igienico-sanitarie disastrose e nella più completa illegalità. François Hollande ha appena detto di voler «smantellare completamente e definitivamente il campo (la Giungla, ndr)». «Il governo andrà fino in fondo entro il 2016», ha spiegato alle forze dell'ordine. Intanto Sarkozy, ospite di Europe 1, fa intendere che se arrivasse all'Eliseo non ci sarebbe più spazio per i migranti provenienti dall'Italia. L'emittente gli fa notare che i controlli alle frontiere sono già stati ripristinati a novembre 2015, dopo gli attentati del Bataclan. «I controlli non sono come dovrebbero essere insiste Sarkozy ecco perché deciderei una seconda cosa, l'espulsione degli stranieri irregolari». La responsabilità a un confine oggi troppo permeabile.

Il leader dei Republicains (LR) ha toccato Calais una settimana fa. Ieri è stata la volta di Hollande. Tra i fischi della gente che non crede più a una soluzione per la «Giungla», il presidente socialista (che non l'ha visitata per ragioni di sicurezza) ha fatto appello agli inglesi affinché si «prendano la loro parte di responsabilità nello sforzo umanitario che la Francia ha compiuto e continuerà a compiere qui». Il discorso segue la proposta di rinegoziare gli accordi con l'Inghilterra espressa da Sarkozy giorni fa. Parole che avevano già insospettito l'ambasciatore inglese tanto da chiedere un incontro al ministro dell'Interno, che lo aveva rassicurato. Ora invece anche Hollande sembra aver sposato la linea: «Non è perché il Regno Unito ha preso una decisione sovrana che questo lo svincola dai suoi obblighi con la Francia». Chiaro il riferimento alla Brexit e agli accordi bilaterali di Touquet, firmati da Sarkozy nel 2003, che oggi entrambi i leader parrebbero voler ridiscutere.

Pronta la replica di un portavoce del governo britannico: «Ciò che accade nella Giungla è una faccenda delle autorità francesi». Prosegue intanto la costruzione del muro inglese anti-migranti proprio in prossimità del porto di Calais.

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