
«Le aggregazioni bancarie devono essere ben concepite e rivolte unicamente alla creazione di valore». Il passaggio chiave delle Considerazioni finali del governatore di Bankitalia Fabio Panetta ha trovato pronta la risposta del gotha del credito italiano, ieri riunito a Palazzo Koch. «Il discorso ha sottolineato quanto il sistema bancario nazionale sia solido ed efficiente, con un miglioramento dei principali ratio», ha commentato l'ad di Unicredit Andrea Orcel che, tra le righe, ha motivato ancora una volta la propria contrarietà alle prescrizioni del golden power esercitato dal governo nei confronti dell'Ops lanciata sul Banco Bpm. «Le banche sono impegnate nel sostenere la crescita del Paese e noi di Unicredit siamo in prima fila per garantire prosperità e sviluppo sociale», ha aggiunto rimarcando che «in questo momento di forte turbolenza macroeconomica, Unicredit è pronta a finanziare la domanda di credito di famiglie e imprese, in particolare quella delle Pmi». Un riferimento a uno dei paletti più duri imposti da Palazzo Chigi.
«La creazione di valore delle aggregazioni non deve essere solo per gli azionisti, ma anche per chi lavora in banca, per i clienti e per lo Stato», ha dichiarato Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo. «Il governatore ha lanciato un messaggio di fiducia: non siamo in declino; le imprese sono solide, il credito tiene», ha evidenziato Messina. Sulla stessa linea l'ad di Mps Luigi Lovaglio, al lavoro sull'Ops su Mediobanca: «Il richiamo del governatore vale per tutte. Le aggregazioni devono creare valore, è il principio guida».
Nel salone di via Nazionale fitto il confronto tra i protagonisti del risiko: il presidente Gian Maria Gros Pietro per Intesa con gli omologhi Pier Carlo Padoan per Unicredit, Nicola Maione per Mps e Massimo Tononi per Banco Bpm. E poi Francesco Gaetano Caltagirone, azionista rilevante in Mediobanca, in Generali e in Mps, da sempre attento al valore industriale delle operazioni. In prima fila anche Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli. Non è mancato Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, che ha salutato con favore il messaggio di fiducia lanciato da Panetta. Grande soddisfazione, rilevano invece fonti leghiste, per il «sincero apprezzamento dell'attività di governo» espresso nelle Considerazioni con particolare riferimento ai ministri delle Infrastrutture e dell'Economia. Nessun esponente del governo come da tradizione ma presenti gli ex ministri del Tesoro Tremonti, Tria e Grilli.
In prima fila anche Mario Draghi e l'ex governatore Ignazio Visco. A Via Nazionale anche il presidente Abi Antonio Patuelli, Fabio Cerchiai (presidente Bper), Dario Scannapieco (ad Cdp) e Giovanni Liverani (presidente Ania).