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I big della Finanza s'inchinano a Greta. E la "sostenibilità" diventa business

Il capitalismo si adegua. In Italia il mercato vale 22 miliardi

I big della Finanza s'inchinano a Greta. E la "sostenibilità" diventa business

Anche la finanza tifa per Greta. Con una nuova parola d'ordine entrata nell'agenda delle roccaforti del capitalismo mondiale: sostenibilità. Che si traduce sia nell'evitare investimenti in aziende che producono armi o tabacco o che violano i principi stabiliti nel Patto mondiale delle Nazioni Unite, sia nello scommettere su società che nelle loro scelte strategiche incorporano temi come l'energia verde, l'inclusione e la diversità.

Anche le banche promettono di contribuire allo sforzo planetario per cambiare rotta seguendo i criteri standard chiamati Esg (ovvero Environmental, social and governance): 130 delle maggiori istituzioni finanziarie mondiali da parte italiana Intesa Sanpaolo e il Monte dei Paschi hanno firmato a New York una convenzione nella quale si impegnano a sostenere i clienti che promuovono la sostenibilità. Ai principi stabiliti dall'Onu per un'attività bancaria responsabile ha aderito l'Abi impegnandosi a diffondere l'iniziativa presso le proprie associate. E martedì scorso Unicredit ha annunciato la costituzione di un Sustainable Finance Advisory Team, una squadra di manager che consentirà di approfondire il dialogo con i clienti su argomenti ambientali, sociali e di governance facilitando l'accesso al mercato europeo dei finanziamenti "green".

La rivoluzione sostenibile della finanza è stata però innescata prima ancora che Greta Thunberg facesse scendere in piazza il movimento Fridays For Future. «Per prosperare nel tempo, la performance finanziaria non è sufficiente, ogni azienda deve dimostrare di aver fornito un contributo positivo alla società, a beneficio di tutti i suoi portatori di interesse; azionisti, dipendenti, clienti e comunità di riferimento», scriveva Larry Fink, ceo di BlackRock in una lettera inviata all'inizio del 2018 agli ad delle migliaia di società partecipate da un capo all'altro del pianeta. Blackrock è la più grande società di investimento al mondo che sposta masse di milioni di dollari con un clic. Una sorta di sherpa del mercato che quando suona la carica viene seguito a ruota dagli altri investitori internazionali, ma anche uno dei più ascoltati consiglieri di governi e autorità dei singoli Stati. E il messaggio di Fink è chiaro: «Se volete conservare il nostro appoggio dovete dare un contributo positivo alla società».

Nel frattempo, Blackrock forte dei suoi oltre 6mila miliardi di dollari di masse, ha destinato 66 miliardi di dollari al settore Esg. Mentre gli investimenti sostenibili tout court valgono 568 miliardi tra fondi comuni e etf, investimenti alternativi illiquidi, green bond. In Italia ieri è partito un roadshow di un mese che farà tappa in 17 città, partendo da Bergamo. «Secondo alcune stime il mercato italiano degli investimenti Esg vale ora circa 22 miliardi ma la richiesta che arriva dai clienti porta a credere che i margini di crescita siano molto ampi», spiega Luca Giorgi, capo del Business Retail di Blackrock Italia, Grecia e Malta.

Un'analisi dei dati degli ultimi anni - aggiunge Amelia Tan, responsabile della Platform Strategy and Innovation per la regione Emea di BlackRock Sustainable Investing - «dimostra che investire in aziende che applicano i principi di sostenibilità ha senso anche da un punto di vista del rendimento finanziario».

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