Se da un lato l'Italia pretende il coinvolgimento dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite per condividere la responsabilità dell'accoglienza dei clandestini che ci stanno invadendo al punto da diventare l'emergenza nazionale e la priorità del governo e, dall'altro, ripetiamo ai massimi livelli che continueremo comunque ad accoglierli, i conti non tornano. Escludendo che chi ci governa siano degli stupidi o degli ingenui, la conclusione è che sono obbligati ad attuare una strategia imposta da chi veramente comanda e detiene il potere.
Non c'è nessuno Stato al mondo che antepone le rivendicazioni dei clandestini rispetto alle legittime necessità dei propri cittadini, a maggior ragione quando l'Istat ci dice che ci sono 12 milioni di italiani poveri. Eppure siamo certi che agli alti livelli del potere, sia esso il capo dello Stato Mattarella o Papa Francesco, nulla accade per caso.
È significativo che alle manifestazioni che si sono svolte ieri contemporaneamente a Roma, l'una a favore della famiglia naturale, l'altra a favore dell'accoglienza dei clandestini nella «Giornata mondiale del rifugiato», le istituzioni erano presenti solo alla manifestazione pro-clandestini. Persino la Chiesa si è divisa, è mancato l'avallo della Conferenza Episcopale Italiana e non c'è stato un messaggio «ad hoc» di Papa Francesco al «Family Day». All'opposto il Papa, all'udienza generale di mercoledì scorso in Piazza San Pietro, aveva evocato anticipatamente la Giornata mondiale del rifugiato, arrivando al punto da considerare «peccato» il non accogliere i clandestini e chiedendo ai fedeli di pregare per il perdono delle istituzioni e i singoli che commettono questo peccato.
Chi sono i compagni del Papa nella crociata pro-clandestini lo si è visto alla manifestazione di ieri dal titolo «Fermiamo le stragi subito», organizzata dalle solite associazioni catto-comuniste: Caritas, Acli, Arci, Libera, Emergency, Medici senza frontiere e Amnesty. Presenti i segretari generali della Cgil Susanna Camusso e della Uil Carmelo Barbagallo. A Firenze c'era la «presidentessa» della Camera Laura Boldrini al convegno dal titolo che sa di sonora presa in giro degli italiani «Casa dolce casa», insieme a Carlotta Sami, portavoce dell'Organizzazione Mondiale per i Rifugiati per il Sud Europa. A Milano la Cariras Ambrosiana ha addirittura dedicato eventi per un'intera settimana al tema di migranti e rifugiati.
Com'è possibile che continuiamo a subire dei danni economici, sociali e valoriali, quasi si trattasse di una calamità naturale, come se avessimo perso la capacità d'intendere e di volere? Chi sono i poteri forti a cui si sottomettono Mattarella, Renzi, la Boldrini, la Camusso ed anche Papa Francesco? È la Cupola della finanza speculativa globalizzata? È la Massoneria? Nel 1925 il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), fondatore dell'Unione Paneuropea da cui è nata l'Unione Europea, nel suo libro Praktischer Idealismus («Idealismo pratico»), scrisse che gli abitanti dei futuri «Stati Uniti d'Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale (...) È necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'elite al potere. L'uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità».
Il premio europeo Coudenhove-Kalergi, che viene assegnato ogni due anni, è stato attribuito Angela Merkel nel 2010, al presidente del Consiglio dell'Unione Europea Herman Van Rompuy nel 2012, all'attuale presidente della Commisione Europea Jean-Claude Juncker nel 2014.
In Italia il cardinale Angelo Scola teorizza da anni la bontà del "meticciato culturale", concetto caro all'ex ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge.
Ebbene a noi italiani che non ci rassegniamo ad avere culle vuote e frontiere spalancate, che non rinunciamo alle nostre radici, fede, identità, valori e civiltà, non ci rimane che rimboccarci le maniche per riscattarci da questa diabolica strategia di annientamento etnico e culturale e salvaguardare il nostro diritto ad essere pienamente noi stessi a casa nostra.
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