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I clandestini restano in Italia anche dopo essere espulsi

Svezia e Finlandia cacciano gli irregolari. Anche Alfano dispone un piano: "Un charter alla settimana per i rimpatri". Ma è un fallimento: oltre la metà degli irregolari rimane in Italia. E ora aumenta il rischio di nuovi arrivi dal Montenegro

I clandestini restano in Italia anche dopo essere espulsi

La Svezia e la Finlandia ci dimostra che rimandare a casa gli extracomunitari che non hanno diritto di stare in Europa è possibile. Il problema è che il ministro dell'Interno Angelino Alfano e la sua squadra al Viminale non sono in grado di farlo. Lo dimostrano i numeri. Secondo il Corriere della Sera, oltre il 53% degli immigrati irregolari non lasciano in Italia nemmeno quando gli sono stati consegnati i provvedimenti di espulsione

Nel 2015 su 34.107 clandestini ben 18.128 sono rimasti in Italia. Si tratta di gente che non ha i requisiti per ottenere il permesso di soggiorno. I numeri forniti dal Viminale vanno presi con le pinze. La maggior parte di questi disperati riesce, infatti, a sottrarsi alla cattura dopo l'ordine emesso dal questore o dal giudice e il ministero dell'Interno non ha la più pallida idea di dove si trovino. lo stesso discorso vale per i minori. Dai centri di prima accoglienza in Italia sono scomparsi 5.902 minori stranieri. "Non c’è un dato che certifichi se abbiano o meno varcato nuovamente la frontiera italiana e non sono stati registrati ricongiungimenti familiari - spiega la deputata di Alternativa Libera, Eleonora Bechis, al Corriere della Sera - dei 63mila migranti non identificati, secondo la Commissione europea, 5 mila erano minori non accompagnati. In totale, dunque, mancano all’appello circa 11mila minori migranti non accompagnati, giunti in Italia nel corso dell’anno 2015".

La chiusura delle frontiere nella stragrande maggioranza dei Paesi dell'area Schengen spingerà gli immigrati a far rotta sull'Italia. Secondo gli analisti ci dobbiamo aspettare una nuova ondata di almeno 400mila disperati. Il rischio è che si intensifichi la rotta balcanica con arrivi via mare anche dal Montenegro. Non solo. Si intensificheranno le partenze anche dai porti libici. Il governo Renzi brancola nel buio. Ieri ha spedito una delegazione della polizia in Albania per prendere contatti con le autorità di Tirana. Il prefetto Mario Morcone si è già messo alla ricerca di nuove strutture dove sistemare chi fa richiesta per ottenere lo status di rifugiato. Alfano sta ipotizzando di aprire un paio di hotspot nel Nord Est, al Brennero e al Tarvisio. Ma il problema vero è che il piano messo a punto dal Viminale per far tornare negli Stati d'origine i clandestini fa acqua da tutte le parti.

Alfano aveva previsto la partenza di un charter a settimana con 50 persone a bordo. Peccato che l'Italia abbia siglato accordi per consentire i rimpatri solo con Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco. Con l'Afghanistan, per esempio, l'Italia non stretto alcun patto. E così, mentre i nostri partner europei rimpatriano tutti gli afgani che cercano di spacciarsi per siriani, il Viminale non può rispedirli indietro. Nelle prossime settimane Alfano cercherà di siglare nuovi accordi in modo da intensificare le partenze di charter carichi di clandestini.

Ma per prevenire l'ondata di nuovi arrivi non sta facendo nulla.

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