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I dem aprono anche in Toscana, pronto il patto con il M5S contro Salvini

"Perché a Roma abbiamo fatto il governo con i Cinque Stelle? Per fermare Salvini. Per lo stesso motivo potremmo farlo tra un anno in Toscana"

I dem aprono anche in Toscana, pronto il patto con il M5S contro Salvini

Tutti uniti contro Salvini. L’alleanza del Conte bis ispira le forze politiche locali. Dem e pentastellati tornano a darsi la mano per vincere anche in Toscana.

Le regionali del 2020 sembrano sempre più vicine e se le amministrative di maggio avevano inaspettatamente tinto di verde persino la Toscana, rossa ormai da cinquant’anni, adesso il centrosinistra cerca di correre ai ripari.

"Ci pensi un attimo, perché a Roma abbiamo fatto il governo con i Cinque Stelle? Per fermare Salvini. Per lo stesso motivo potremmo farlo tra un anno in Toscana". Ammette un veterano del Partito democratico toscano a Il Fatto Quotidiano.

"L’unione fa la forza", come si suol dire, e con i numeri alla mano, pare che per tornare a governare i capoluoghi persi dal centrosinistra, di forza ce ne voglia parecchia. Secondo i dati delle ultime elezioni, europee e amministrative di maggio, il Pd perde, rispetto al 2014, circa mezzo milione di voti (da 56 a 33%). Per contro, la Lega, fa il pieno di consensi e dal 2,6% di cinque anni fa arriva al 31,6% attuale.

Il partito di Salvini si guadagna il primo posto in sette province su dieci. Dove supera nettamente il 30% dei voti. Rimangono fedeli alla guida targata Pd Firenze, Livorno e Siena. Come fare a recuperare la Regione del centro Italia? I dem cercano di mettere in fila le idee. L’ipotesi più gettonata è quella di seguire le orme del governo giallorosso e allearsi con i candidati pentastellati per riuscire a mettere al tappeto la destra a trazione leghista. La seconda opzione invece è quella di istituire liste nuove dove, il Pd, sarebbe sostunuto sotto mentite spoglie.

Non smentisce l’idea di un’alleanza in stile nazionale Valerio Fabiani. Il papabile sottosegretario nel neo governo giallorosso, dice sì, alla possibile alleanza. "Io lo auspico e secondo me è anche possibile” dichiara, sempre a Il Fatto Quotidiano. "L' accordo nazionale con il M5S - continua - presume un' idea di futuro condivisa e un progetto di governo comune. E anche se non esistono automatismi, una coalizione nazionale impegna i due partiti ad ogni livello e in ogni luogo, anche in Toscana”. Anche per la parte renziana del Partito, nessun problema in proposito."A livello nazionale si è aperto un nuovo quadro politico ma gli accordi si fanno partendo dai programmi”. Dichiara Simona Bonafè, segretaria regionale. Da Livorno, il deputato Andrea Romano spiega, al Fatto, che "finora in Toscana i 5stelle hanno governato male ma se da parte loro ci fosse una sana disponibilità a rivedere ricette e soluzioni allora potremmo discuterne, ma serve una seria prova di discontinuità”.

Più restia la parte grillina, che tentenna, ma senza nascondere una probabile, prossima apertura ad un nuovo accordo con il Pd. "Al momento il nostro Statuto non prevede accordi pre elettorali con altri partiti - spiega il candidato alle regionali Giacomo Giannarelli - ma poi c' è il ballottaggio e qui dovrebbe decidere la nostra base su Rousseau, com' è stato per il governo nazionale”. Per altro, i due possibili candidati a governatore del Movimento 5 Stelle, hanno una storia che pende proprio a sinistra, e che fa pensare che, riabbracciare i dem, non dovrebbe per loro essere troppo difficile. Le incongurenze sulle idee dei due partiti riscontrate durante la formazione del Conte 2, anche in Toscana potrebbero mettere in crisi il matrimonio tra le due forze politiche. Basti pensare alle trattative in ballo per l’aeroporto di Firenze che metterebbero a confronto Pd e grillini sul tema delle infrastrutture, da sempre terreno di divergenze tra i due.

Tra le iniziative del Partito Democratico anche la nascita, a fine settembre, della lista civica dei sindaci, proprio tra Firenze e Livorno. "Fronte civico toscano" o "Casa Toscana” su iniziativa di Dario Nardella e Luca Salvetti, sindaco livornese, è ufficialmente stata creata per appoggiare il candidatio Pd alla Presidenza della Regione.

Il primo cittadino del capoluogo toscano l’ha definita un “laboratorio nazionale”, in realtà sembra essere un tentativo per sostenere il centrosinistra mettendo in ombra il simbolo del Pd che, ultimamente, pare non fare troppa presa sugli elettori.

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