Milano - Buon anno e ricordatevi di segnalarci chi sostiene altre liste. Qualcuno, a sinistra, lo chiama «invito alla delazione», i democratici probabilmente sceglierebbero una definizione più edulcorata, ma la sostanza sta in questo messaggio che il Pd, con la newsletter di zona 7, ha inviato via mail agli iscritti, con la firma dalla coordinatrice locale e del responsabile comunicazione del partito: «Prima di salutarci - si legge - vogliamo avvertirvi che, come forse già saprete, Liberi e Uguali sta valutando la possibilità di correre da sola con un proprio candidato governatore in Regione, e stanno cercando di raccogliere le firme necessarie». Dopo la premessa, il messaggio in «neretto»: «Naturalmente gli iscritti al Pd non possono apporre firme per poter permettere di presentare una candidatura pensata ad arte per far perdere Gori in Lombardia». Quindi, ecco l'invito finale: «Se sapete di nostri iscritti che firmano per la presentazione di questa lista sappiate che la cosa va segnalata agli organi competenti del Partito, dai garanti ai segretari di circolo e provinciale».
Questa dunque la raccomandazione che il Pd di Milano ha caldamente fatto pervenire ai suoi. E questo il clima che si respira nella sinistra milanese e lombarda a meno di due mesi dal voto - a testimonianza di come sia sempre più lontana la possibile pace, fra i renziani e quel pezzo di minoranza interna che se n'è andato in odio proprio al segretario Matteo Renzi.
Gli scissionisti (dalemiani, bersaniani ecc) come noto hanno dato vita prima a un movimento (Mdp) e poi a una coalizione elettorale guidata dal presidente del Senato Piero Grasso. Una forza che contrapposta al Pd alle prossime elezioni politiche, ma anche alle Regionali in Lombardia, anche perché il corteggiamento del candidato governatore Pd, Giorgio Gori, finora non ha dato l'esito sperato presso le truppe raccolte intorno alle varie sigle della sinistra-sinistra. «Liberi e uguali» dovrebbe avere un suo candidato, e probabilmente sarà l'ex segretario della Camera del lavoro di Milano Onorio Rosati, attualmente consigliere regionale. Lo scontro ci sarà, a prescindere dal nome del candidato del centrodestra.
Lo ha confermato una nota ufficiale che i «Liberieugualisti» hanno diffuso dopo il passo indietro del governatore in carica: «Sembra che Roberto Maroni non si ricandiderà alla guida della Regione Lombardia per il centrodestra - si è letto - Per noi di Liberi e Uguali, Maroni o un altro candidato fa poca differenza». La sinistra dunque affila le armi, il Pd drizza le antenne. «Un saluto e buon inizio anno democratico a tutti!». O quasi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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