I dubbi dell'Anm sui tempi. "Servono norme transitorie"

"Ancora non conosciamo i testi degli emendamenti che saranno portati in Cdm, conosciamo i lavori della commissione ministeriale. E ci sembra di capire che l'indirizzo sia quello della prescrizione processuale"

I dubbi dell'Anm sui tempi. "Servono norme transitorie"

«Ancora non conosciamo i testi degli emendamenti che saranno portati in Cdm, conosciamo i lavori della commissione ministeriale. E ci sembra di capire che l'indirizzo sia quello della prescrizione processuale, con tempi previsti di 2 anni per il processo d'appello e un anno per quello in Cassazione. A livello personale, resto un po' perplesso, occorrerebbe una buona disciplina transitoria». Lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, toccando il tema della prescrizione - tra i «nodi» più dibattuti della riforma del processo penale - in un'intervista a «Radio anch'io». «I processi in appello possono essere molto diversi tra loro - ha aggiunto - un tempo unico per tutti non credo vada bene». Altro «motivo di perplessità», ha proseguito Santalucia, potrebbe riguardare il tema dell'azione penale. «Il nostro sistema costituzionale - ha rilevato - è ad azione penale obbligatoria: quando ci sono molti reati ci sono criteri di priorità, ma il principio sacrosanto è che tutti i reati vanno perseguiti. Su un intervento del Parlamento bisognerebbe vedere i dettagli, siamo curiosi di conoscere i testi». Quanto, invece, ai tempi delle indagini preliminari, il presidente dell'Anm guarda «con favore» alle proposte formulate dalla Commissione Lattanzi con cui «si prevedono meccanismi per sfoltire questa fase. Molti reati non sono meritevoli di andare a processo, si tratta di reati bagatellari». Quanto alla riforma del Consiglio superiore della magistratura, il vicepresidente dello stesso Csm David Ermini ha detto: «Io ci spero. Molti chiedevano di sciogliere il Csm ma senza la riforma si sarebbe sciolto il Consiglio per rifarne un altro identico.

Il Parlamento faccia la riforma il prima possibile, è troppo tempo che dovrebbe farla». E sul sorteggio come metodo di scelta dei consiglieri, Ermini ha detto: «Se uno viene sorteggiato non rende conto nessuno e così si crea un organo di tipo burocratico: non sono favorevolissimo».

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