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Viterbo, sinistra all'attacco: "Sciogliere Casapound"

La sinistra italiana, con tutte le sue espressioni, domanda al governo di sciogliere Casapound e di non chiudere gli occhi. Polemiche sull'aggettivo "balordi"

Viterbo, sinistra all'attacco: "Sciogliere Casapound"

Dopo i fatti di Viterbo, la sinistra italiana è tornata a chiedere lo scioglimento di Casapound. Come saprete, due giovani sono stati tratti in arresto per una presunta violenza sessuale. Entrambi, stando alle informazioni circolate per ora, apparterrebbero all'organizzazione di estrema destra. Tra coloro che chiedono un provvedimento teso allo scioglimento del partito politico, c'è Bruno Astorre, senatore laziale del Partito Democratico che, come si apprende all'Adnkronos, ha domandato a Matteo Salvini e a Luigi Di Maio di procedere in tal senso. La "cultura" di chi nel nome si rifà a un celebre poeta inglese del novecento sarebbe "basata sulla violenza, la xenofobia e la sopraffazione". Ma quello di Astorre è solo il primo dei pareri elencabili.

Pochi minuti fa è arrivato anche il giudizio di Valeria Fedeli, appartenente sempre al partito guidato da Nicola Zingaretti. L'ex ministro della Istruzione ha attaccato la definizione fornita dal vicepremier grillino e dal ministro Trenta. I due - come si legge su Lapresse - avevano parlato di "balordi", ma per la democratica l'aggettivo non è corretto: "Un linguaggio che dimostra grave incomprensione di un fenomeno, quello della violenza sulle donne, all'origine del quale non c'è follia o balordaggine, bensì una pseudocultura maschilista, misogina e violenta". La questione, insomma, sta interessando pure quanto espresso in queste ore dal governo. Poi c'è chi come Italo Pascucci, che è il coordinatore di Italia in Comune, domanda al ministro dell'Interno se ha intenzione di chiedere la castrazione chimica per i due soggetti che sarebbero responsabili di stupro. Sarebbe - sostiene - un fatto di coerenza. Casapound, nel frattempo, ha fatto sapere di aver espulso le persone arrestate. Il consigliere comunale Francesco Chiricozzi, uno dei due accusati, dovrebbe dimettersi dall'assise comunale di Vallerano entro la giornata di domani. E proprio il sindaco della città viterbese è un altro che ha attaccato a testa bassa la formazione guidata da Simone Di Stefano. Lo ha fatto, tre i vari punti presentati, chiedendo di aprire gli occhi su Casapound: "La comunità valleronese - ha aggiunto - non merita di finire sui giornali per questi fatti".

Una richiesta di scioglimento, ancora, è arrivata da parte di Marilena Grassadonia, un'esponente de La Sinistra Italiana. La donna, che è candidata alle prossime elezioni europee, ha tirato in ballo il leader del Carroccio.

Anche in relazione a queste dichiarazioni è possibile segnalare un monito già lanciato da altri: Salvini non dovrebbe "chiudere gli occhi".

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