I fondi chiedono di fare "pulizia" sul Monte

Investitori pronti a tornare a scommettere su Mps, ma vogliono un repulisti del cda

I fondi chiedono di fare "pulizia" sul Monte

Il Monte dei Paschi sta per finire sotto il controllo dello Stato ma non sarà per sempre. E il rilancio della banca senese dovrà passare comunque dal mercato. In cambio di nuova liquidità da mettere sul piatto, però, gli investitori istituzionali - soprattutto quelli che avevano in portafoglio i bond di Rocca Salimbeni su cui hanno perso molti soldi - chiedono garanzie sui prossimi consiglieri di amministrazione e un ricambio definitivo di tutti quei manager legati alle passate gestioni. Richiesta legittima e urgente considerando che le azioni Mps sospese dallo scorso 22 dicembre potrebbero rientrare in Piazza Affari dopo l'estate. «La riammissione spetta a Consob», ha spiegato nei giorni scorsi l'ad del Monte, Marco Morelli aggiungendo che dovrà essere emesso un prospetto e che quando verrà reso disponibile le azioni potrebbero essere riammesse, forse alla fine di settembre. Bisognerà vedere a quale prezzo e quanto sarò il cosiddetto flottante sul mercato dopo la prevista conversione in azioni degli strumenti patrimoniali oggetto di burden sharing. In quel momento si riapriranno i giochi sul mercato.

Il cda attuale, che probabilmente sarà rinnovato a ottobre, e i fondi chiedono un repulisti generale. Puntando il dito su alcuni dei membri attuali come Stefania Truzzoli, entrata nel board nell'aprile 2015. Ex dirigente di BT Italy, nell'autunno dell'anno scorso è stata sospesa dalla capogruppo British Telecom dopo un'indagine interna per presunte irregolarità nei bilanci ora al centro di un'inchiesta aperta a gennaio dalla Procura di Milano.

La nuova vita del Monte, dunque, deve ancora iniziare. «L'iter della ricapitalizzazione va completato entro l'inizio di agosto con l'emanazione dei decreti ministeriali di attuazione», ha detto mercoledì scorso all'assemblea dell'Abi il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Il primo decreto da registrare alla Corte dei Conti sarà emesso su proposta di Bankitalia per regolamentare l'aumento di capitale da 8,1 miliardi, di cui 3,9 miliardi a carico dello Stato e 4,2 derivanti dalla conversione in azione degli strumenti patrimoniali oggetto di burden sharing. Il secondo decreto, invece, servirà a disciplinare il ristoro dei bond venduti ai risparmiatori retail, con il coinvolgimento della Consob: lo Stato potrà acquistare fino a 1,5 miliardi parte delle azioni frutto della conversione, assegnando in cambio un bond senior.

Nel frattempo, il Tesoro ha selezionato gli advisor per la ricapitalizzazione.

Il Ministero, si legge in una nota, «a seguito di procedure di selezione, ha individuato i consulenti che lo assisteranno nelle attività legate al rafforzamento patrimoniale» della banca. L'incarico di consulente finanziario è stato affidato alla società Deloitte mentre l'incarico di consulente legale è stato affidato allo studio Orrick.

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