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"I fondi Ue non sono il guaio, la cattiva spesa sì"

Per il governatore servono investimenti in ricerca. Gelmini (Fi): dal M5s no ideologici

"I fondi Ue non sono il guaio, la cattiva spesa sì"

L'unica ragione per non prendere il prestito del Mes è il rischio che i soldi siano spesi male. Se c'è quindi un problema legato alla nuova linea di prestito del Meccanismo europeo di stabilità dedicata all'emergenza coronavirus non è da cercare a Bruxelles ma tra i potenziali errori che si potrebbero fare in Italia. Questo in sintesi il messaggio lanciato ieri dal governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco dal Festival dell'economia di Trento.

«Da un punto di vista economico» il Mes «ha solamente vantaggi: non si va sul mercato, è a lunga scadenza, a condizioni buone e la condizionalità è solamente spendere i soldi nel settore per il quale è stato disegnato questo fondo. Non vedo gravi problemi a usarlo: l'unico potrebbe essere quello dello stigma, ma quello stigma è legato a un cattivo utilizzo dei fondi o a una cattiva comunicazione». Messaggio destinato a chi nella maggioranza ha respinto fin dall'inizio il ricorso al Salva stati in versione covid. Quindi i Cinque stelle. E anche al premier Giuseppe Conte che fino a oggi non ha contrastato i No pentastellati. «L'Italia non può rinunciare per miope pregiudizio ideologico del M5S a 37 miliardi», ha commentato Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza italia.

Il governatore della Banca d'Italia attribuisce grande importanza al Recovery fund, il piano europeo che dovrebbe portare in Italia 209 miliardi tra prestiti e sovvenzioni. «Non diverso, per forza, dalla decisione del 2012 della Bce e di Draghi di usare il Whatever it takes. E l'impatto fu straordinario. Una decisione storica su questo piano. Se sono soldi ben spesi è un bel messaggio», ha aggiunto. Ancora una colta quindi il problema è la qualità della spesa.

Bankitalia non farà proposte sue («meglio che da qui non vengano), ma le priorità per l'Italia dovrebbero essere indirizzate a «recuperare il gap sulla ricerca, con la spesa che è la metà della media Ocse. Sono problemi che sottolineiamo da anni». Poi investimenti nelle reti e nelle competenze.

Sempre sul fronte domestico c'è il debito Quello italiano è «sostenibile» ma l'alto livello ha degli «effetti distorsivi». Ad esempio «è molto difficile fare quegli investimenti pubblici che sono necessari, perché bisogna andare a prendere altre risorse».

La causa dell'esplosione del debito italiano è soprattutto un'economia stagnante e une spesa pubblica appesantita dalle pensioni.

Occorre invece «favorire gli investimenti e le infrastrutture per garantire crescita. E questo è il punto cruciale, che cosa fare. In buona parte - afferma Visco - usiamo bene questi fondi del Next Generation Eu» che appunto come dice la parola «si fa per le generazioni future, non per dare loro un peso ulteriore costringendoli a pagare questi debiti che stiamo facendo adesso».

Sul piano europeo una delle sfide che riguarda il sistema delle banche centrali è quello relativo all'apprezzamento dell'euro. E a questo proposto, Visco assicura che alla Bce tutti parlano la stessa lingua.

«La presidente Christine Lagarde ha sottolineato che un euro forte esercita pressioni negative sui prezzi e deve essere monitorato; il Consiglio direttivo è sulla stessa linea».

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