«I giudici scavalcano la legge»

Il penalista lancia l'allarme: «Escalation pericolosa»

Stefano Zurlo

Prima il falso in bilancio, ora la stepchild adoption. «È anni che i giudici svolgono un lavoro di supplenza - spiega Alesssio Lanzi, penalista, ordinario di diritto penale all'Università di Milano Bicocca e in passato candidato alla Consulta - ma adesso mi pare sia in corso una vera e propria escalation».

Le agenzie lanciano la sentenza della prima sezione civile della cassazione che riconosce l'adozione di una bambina da parte della convivente della madre.

I giudici scavalcano la legge?

«I giudici utilizzano tutti i varchi, le amnesie, i punti oscuri dei testi partoriti dal legislatore. E di fatto lo superano. In questo caso, per intenderci, la stepchild adoption, che la legge non ammette, viene introdotta dalla magistratura. Qualcosa non quadra».

Che cosa?

«Il parlamento va avanti magari per settimane o mesi a discutere e limare un testo, poi ecco, il tribunale o la cassazione decidono di testa loro e cambiano le regole del Paese. Della sua convivenza. Del suo modo di essere».

La separazione dei poteri?

«Appunto, mi chiedo dove sia finita. Qui l'uno si sostituisce all'altro, ma c'è di più».

Che cosa?

«La sentenza sul falso in bilancio delle sezioni penali unite della cassazione è impressionante per il ragionamento che svolge più che per le conclusioni cui approda».

Vale a dire?

Il collegio, autorevolissimo, teorizza la sostituzione cui facevamo riferimento».

In che modo?

«La sentenza afferma testualmente che le parole della legge sono solo involucri verbali»

Quindi scatole, da scoperchiare?

«Esatto. Perché, affermano i giudici, dentro quegli involucri c'è la volontà dello Stato che però, attenzione, non è esplicita e allora i magistrati si mettono a cercarla altrove».

Dove? Nei lavori del Parlamento?

«Magari. Loro dicono che la strada giusta è quella della giurisprudenza. Insomma, fanno un lungo giro per spiegare che le sentenze sono più importanti di quel che scrivono Camera e Senato».

Conclusione?

«Posso?»

Prego.

«Mi pare che questo verdetto, sfuggito all'opinione pubblica, teorizzi la nascita di una terza Camera della magistratura. Ci sono Montecitorio e Palazzo Madama.

Ma al parlamento si affiancano le toghe che di fatto cambiano in corsa le leggi. In quel caso il falso in bilancio, domani chissà. E tutto questo avviene nel silenzio distratto della politica. Mi pare sia necessario dare l'allarme per la nostra democrazia».

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