I grillini diventano romani e si tengono soldi e poltrona

Come tutti gli incendiari, i ragazzi di Beppe sono diventati pompieri. Il M5S si è imborghesito, ora è un vero partito

I grillini diventano romani e si tengono soldi e poltrona

Qualunque rivoluzionario, una volta conquistato il potere, diventa conservatore, altrimenti lo perde, e questo sarebbe molto seccante. È come la regola del famoso gatto di Trilussa, il quale a digiuno era socialista, ma quando mangiava era reazionario (difendeva la ciotola, naturalmente). Quindi c'è poco da scandalizzarsi se anche i grillini si adattano alle peggiori abitudini del mondo: dopo aver esordito nella disprezzata politica come incendiari, non essendo riusciti ad aprire il Parlamento quale scatola di tonno, ma avendovi trovato comoda sistemazione, si sono trasformati in attivissimi pompieri.

Infatti stanno già pensando al modo di correggere alcuni punti del loro codice di comportamento (imposto a suo tempo da Casaleggio), tra cui quello che impone ai deputati e ai senatori di non superare due mandati. Limiti troppo angusti. Vanno allargati per consentire agli eletti di non tornare a casa sul più bello, cioè quando hanno finalmente imparato il mestiere. Roma sarà anche infetta, sporca e un po' mignotta, ma in fondo dispiace abbandonarla: ci si affeziona.

Soprattutto, i pentastellati, che pure avevano accettato di tenere per sé soltanto tremila euro della ricca indennità spettante ai parlamentari, hanno cominciato a capire che una somma tanto esigua non basta per campare nella capitale, e chiedono di intascare l'intero ammontare dell'assegno. Chiamali fessi. Per un breve periodo si può scherzare, ma adesso basta.

D'altronde se i loro colleghi impegnati in Europa (Bruxelles e Strasburgo) hanno facoltà di incassare tutto il malloppo, sarebbe ingiusto mantenere una discriminazione che penalizza gli onorevoli del M5S seduti a Montecitorio e a Palazzo Madama. Non ogni grillino è d'accordo sulla necessità di rettificare i principi su cui Grillo e Casaleggio edificarono il movimento, ma a lungo andare coloro che sono contrari si convinceranno ad adeguarsi: conviene. I ragazzi di Beppe non sono sciocchi e sanno: non esistono solo i soldi, ma sanno altresì che sono importanti e che tutto il resto è conversazione. Cosicché non si opporranno all'idea di avere un reddito all'altezza del loro rango. Immagino che si rassegneranno di buon grado a percepire emolumenti da benestanti. Saranno i benvenuti nella casta che ingenuamente avevano combattuto.

Ultima novità. Essi stanno meditando di darsi un sistema più efficace per selezionare i candidati ai posti di lusso, quelli di parlamentari, considerato che affidare la scelta alla rete è un rischio: reclutare gente sconosciuta e magari poco raccomandabile. Se passerà anche questo ritocco, il M5S sarà un partito come gli altri dal punto di vista organizzativo. L'imborghesimento dei pentastellati era scritto nel librone del destino, il cui estensore non ignora le debolezze umane che ci rende, all'incirca, tutti uguali. Viene in mente la Lega di vent'anni orsono.

La quale si trasferì in massa nella Città eterna al grido di: «Roma ladrona!», e nel giro di alcuni mesi si sprofondò nelle mollezze capitoline, scoprendo che la sera, in determinate discoteche, era piacevole smaltire le fatiche diurne - si fa per dire - dell'aula. C'est la vie.

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