Donald Trump mantiene uno dei punti dichiarati in campagna elettorale e ha spiegato il suo piano per combattere l'immigrazione: "Espellerò due milioni di persone, forse tre, che cacceremo o metteremo in carcere". Nel corso dell’intervista alla Cbs Trump ha sottolineato che, una volta rafforzata la frontiera con il Messico, "sarà presa una decisione sul destino dei migranti non criminali ma illegali. Per alcune aree servirà uno steccato; per altre, il muro. In queste cose sono bravo, si tratta di edilizia".
Ma le sue parole, soprattutto quelle che prevedono il rafforzamento dei confini con un muro hanno suscitato non poche polemiche anche a casa nostra. Laura Boldrini ha subito criticato la posizione di Trump: "A me sembra che Donald Trump sia ancora in campagna elettorale. Sta usando gli stessi toni, perché chiaramente non ècosì semplice. Quando si affrontano problemi complessi ci vorrebbero soluzioni all’altezza dei problemi". Boldrini ritiene il sistema "improvvisato anche perché sono persone dello stesso grupponazionale, e gli altri?", si chiede. "Per risolvere il problema - secondo Boldrini - credo che si debbano trovare accordi con i paesi di provenienza perché altrimenti si rischia di dare soluzioni magari accattivanti ma chenon risolvono le questioni,che sono sempre complicate". Poi l'affondo: "La soluzione prospettata da Trump mi sembra impraticabile anche perché mandarli tutti in prigione o cacciarli tutti insieme non risponde neanche ai valori del melting pot americano. È una dimensione alquanto sorprendente. Una soluzione così non risponde alla cultura americana. Il problema va affrontato attraverso strumenti realistici, perché mettere tre milioni di persone in prigione non mi sembra molto realistico". E a criticare le parole di Trump è stato anche il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini fissando dei paletti per un'alleanza tra Ue e Washington: "L’alleanza fra Unione europea e Stati Uniti deve andare avanti, ma sulla base di interessi, principi e valori molto chiari. Dall’accordo sul clima al commercio dalla piena e completa realizzazione dell’accordo con l’Iran sul nucleare alla condivisione della responsabilità globale sui flussi migratori: il nostro interesse è garantire che gli europei abbiano a Washington interlocutori su cui lavorare, ma sulla base di queste priorità molto chiare".
E sui muri di Trump si ha detto la sua anche il ministro degli Interni, Angelino Alfano che ha riservato anche qualche staoccata all'Ue: "L'Europa, in questo momento, non può
dare lezioni a nessuno perché si realizzano muri e contemporaneamente non si fa il ricollocamento dei migranti. Quindi non capisco da quale pulpito dall'Europa si possano fare lezioni agli americani". E ancora: "Lo stesso vale per la costruzione del muro - dice Alfano a chi gli chiede cosa pensa dell'annuncio di Trump - Non esprimo giudizi.
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