Anna Maria Greco
Quali «nemici» voleva colpire con il suo camion Mohamed Lahouaiej Bouhlel, nella folle corsa sulla Promenade des Anglais?
Le sue vittime sono di ogni Paese, di ogni razza, di ogni età, di ogni religione, dell'Europa e del Maghreb, degli Usa e della Russia.
Almeno tre venivano dalla Tunisia come lui, nato a Sousse, scena dell'attentato sulla spiaggia dell'anno scorso e meta delle vacanze gemellata proprio con Nizza dal 2012. É stato investito il ventottenne Bilel Labaoui, originario di Kasserine, una delle regioni più povere del Paese, Mohamed Ben Abdelkader Toukabri, di cui si conosce solo il nome, la giovane donna residente a Lione, di cui si ignora anche quello.
Forse erano i francesi i primi obiettivi di Bouhlel? Francesi come Timothy Fournier, 27 anni, morto mentre proteggeva la moglie e il figlio di 7 mesi nel suo grembo, quel figlio che non conoscerà mai. Francesi come il sessantenne Robert Marchand, che veniva dalla regione della Loira ed era presidente del club d'atletica di Marcigny. O come il direttore aggiunto della polizia di frontiera di Nizza, uno dei primi ad essere identificato dai colleghi. Di Herserange era tutta una famiglia sterminata: François e Christiane Locatelli, 82 e 78 anni, la figlia Véronique Lyon, 55 anni e anche il nipote Michael Pellegrini, 28 anni.
Erano suoi «nemici» tutti quei bambini travolti: 10 morti, 54 feriti in ospedale, altri traumatizzati per sempre? Brodie Copeland era americano, certo, con i suoi 11 anni. Veniva da Lakeway in Texas e con il padre cinquantunenne Sean tornerà a casa in una bara, dalla vacanza in Francia. Distrutta e sotto shock la famiglia ricorda Brodie, «figlio e fratello straordinario che ha illuminato le nostre vite» e Sean, «marito e padre meraviglioso». Noi li conosciamo solo dalla foto su un campo da baseball, lo stesso berretto e gli stessi occhiali da sole, mentre il piccolo stringe il suo trofeo sportivo, abbracciato da papà.
Erano algerini altri due bambini travolti, con una donna della stessa nazionalità. Anche un ragazzino del Marocco di 13 anni con due donne, di 43 e 49 anni, forse parenti. Le ruote del camion assassino hanno strappato la vita poi a un piccolo svizzero. E dal Canton Ticino veniva Linda Casanova, 54 anni, da 12 residente ad Agno: prima donna della Svizzera italiana a diventare esperta doganale nel 1979. Come al solito aveva trascorso le vacanze nella casa di Nizza e oggi doveva tornare ad Agno. Invece, è morta sul colpo ed è rimasto ferito il marito Gilles, di cittadinanza francese. Sembra ci sia pure una terza vittima elvetica.
Bellissima era Viktoria Savchenko, la studentessa russa di 21 anni della Moscow Academy of Finance and Law dai grandi
occhi azzurri allungati. Studenti di un liceo di Berlino, due ragazzi uccisi con il loro insegnante. Nella lista di morte, un armeno, un ucraino, due estoni... Solo «nemici» di cui non interessano le storie, per Bouhlel.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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