Coronavirus

I nuovi contagiati sono sempre più giovani. Ma l'Ue: "Riaprire le scuole non alza i rischi"

In Italia l'età degli infetti si abbassa. Usa, 97mila minori positivi in 15 giorni

I nuovi contagiati sono sempre più giovani. Ma l'Ue: "Riaprire le scuole non alza i rischi"

Allarme Covid per giovani e giovanissimi. In un nido di Catania è stata riscontrata la positività al virus in un bimbo grazie al fatto che il nonno, un dirigente sanitario dei servizi di prevenzione, e si è insospettito di fronte ad alcuni sintomi del piccolo che poi infatti è risultato contagiato. Ora sono in isolamento precauzionale i suoi 13 compagnetti, il personale e i familiari.

La grande preoccupazione per l'abbassamento dell'età dei contagi si proietta sulla prossima riapertura delle scuole. Ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza ha assicurato che riaprire le scuole in sicurezza «è la nostra priorità». Il ministro insieme agli esperti del Comitato tecnico scientifico ha valutato il contenuto del documento del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc)sulla ripresa delle lezioni. Nello studio si osserva che «la riapertura delle scuole non è mai stata associata finora ad un aumento della trasmissione del virus Sars-Cov-2» e che «ci sono evidenze pubblicate contrastanti sull'impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulla trasmissione comunitaria anche se le evidenze dal contact tracing nelle scuole e dati osservazionali da diversi paesi europei suggeriscono che la riapertura non è associata con un aumento significativo».

Non solo la chiusura delle scuole secondo gli esperti non sarebbe determinante per contenere la diffusione dei contagi. Quella misura andrebbe comunque presa ad altre perché da sola è assolutamente insufficiente. «Le evidenze disponibili indicano che è poco probabile che la chiusura delle istituzioni educative sia efficace come unica misura di controllo, e queste chiusure difficilmente forniscono una protezione aggiuntiva alla salute dei bambini, considerato che la maggior parte sviluppa una forma molto leggera di Covid-19».

Sono ancora troppe però le incertezze rispetto al ruolo che nella diffusione del contagio hanno gli asintomatici. Se è vero che la maggioranza dei giovani sviluppa la malattia in forma meno grave (ma ci sono eccezioni) è pure vero che sono i giovani positivi asintomatici che in questo momento stanno contribuendo ad un rialzo dell'indice di contagio anche perché hanno una vita sociale intensa e vivono in gruppi.

E pure nell'ultimo rapporto dell' American Academy of Pediatrics e della Children's Hospital Association viene evidenziato che almeno 97 mila bambini sono risultati positivi al coronavirus nelle ultime due settimane di luglio negli Stati Uniti. E sono 338 mila dall'inizio della pandemia. In sostanza nelle ultime due settimane di luglio negli Usa le infezioni tra i bambini sono aumentate del 40 per cento.

Ieri il ministero dell'Istruzione ha attivato una sezione e con tutti i documenti e i materiali utili per le scuole, per il personale e anche per le famiglie, in vista della ripresa. Dalla documentazione si evince che l'ipotesi della didattica distanza resta aperta vista la mancanza di spazi e di personale.

Si chiarisce anche la questione degli studenti che saranno impiegati nella scuola dell'infanzia pur non avendo ancora conseguito una laurea.

Si tratterà comunque di supplenze, assicura il ministero, e verranno utilizzati soltanto come ultima ratio in caso di esaurimento delle graduatorie dei docenti già abilitati.

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