Tiziana PaolocciIl sangue di un topo che cola sulla scrivania di un addetto alla biglietteria di Fori e Palatino. Non è la scena di un film horror, ma la sintesi dell'invasione dei ratti a Roma. Che i topi spadroneggino da sempre nei siti archeologici capitolini non è una novità, ma il problema in questi mesi ha assunto dimensioni così significative, che ieri è stato necessario chiudere uno dei desk situati di fronte al Colosseo, dove visitatori e turisti fanno la fila per acquistare i ticket d'ingresso.Lo ha confermato il nuovo soprintendente ai Beni archeologici di Roma mentre presentava gli interventi sull'area archeologica centrale programmati per il Giubileo. «Un topo è rimasto incastrato in una intercapedine sul tetto - ha spiegato Prosperetti rispondendo a quanti domandavano la ragione di quello sportello chiuso, a dispetto della lunga fila - l'operatore che era in servizio si è visto colare il sangue sulla scrivania. Ieri abbiamo avuto quest'emergenza, ma quello dei topi è un grosso problema che non riusciamo a fronteggiare e che a Palazzo Massimo ha provocato, tra l'altro, proteste sindacali».Così può capitare che mentre si passeggia tra le rovine dell'antica Roma, ci si trovi tra i piedi qualche sgradito ospite. Lo sanno bene le guide, costrette spesso a tranquillizzare i visitatori, e ristoratori dei locali del centro storico, che in più di un'occasione hanno sollecitato l'intervento delle istituzioni. A luglio l'allarme riguardava in particolare Fontana di Trevi, dove i ratti verso sera uscivano dai tombini per la raccolta delle acque e si arrampicavano su statue e impalcature della fontana, che in quei giorni era chiusa per restauro.Ora il problema si è spostato solo qualche metro, ma rimane. «Per Palazzo Massimo - ha detto il nuovo soprintendente - pare che l'incremento dei topi sia stato determinato dai lavori che stanno effettuando su via D'Azeglio, dove sono stati fatti scavi stradali per impianti di pubblica utilità. Ci hanno spiegato che le vibrazioni spaventano questi animali che scappano dal sottosuolo. Per quanto riguarda il Foro romano, stiamo indagando. L'area dove è posizionata quella biglietteria per molto tempo è stata priva di frequentazione umana. C'erano dei toponi che erano legittimi abitanti dei grottoni del Tempio di Venere». Ma invita a inutili allarmismi: «Si è trattato di un caso isolato non c'è alcuna invasione o emergenza di topi né al Colosseo, né al Foro Romano, rimasti regolarmente aperti».Di diverso avviso un'operatrice. «Ce ne siamo accorti martedì mattina, a metterci in allarme è stata la puzza che era molto forte - ha precisato -. Abbiamo notato una macchia su una delle scrivanie. Abbiamo chiamato i nostri responsabili e poi si è scoperto che era sangue di topo. Quella parte di biglietteria è stata subito sgombrata e chiusa. È partita la disinfestazione. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr.) sono tornati per un altro intervento di derattizzazione».Tutti gli altri desk della biglietteria, che è stata aperta da poco spostando i locali che prima erano davanti all'Arco di Tito, erano funzionanti.
«I rischi per la salute dei cittadini sono elevatissimi perché la crescita numerica dei ratti potrebbe portare malattie, infezioni e determinare epidemie - ha replicato il Codacons -. Crediamo che la magistratura debba intervenire con urgenza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.