I pacifisti assediano il Pd. "Basta aiuti all'Ucraina"

Tarquinio e Strada insistono per il "no" alle armi. Il Nazareno impone il silenzio: "Parla soltanto Schlein"

I pacifisti assediano il Pd. "Basta aiuti all'Ucraina"
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I pacifisti imbarazzano Elly Schlein sulla guerra in Ucraina. Nel Pd è già rissa tra l'ala ultrapacifista e la maggioranza del partito su posizioni filo Kiev. La segretaria batte in ritirata e si affida a una dichiarazione nella quale prova ad accontentare le due anime del partito: «Il dibattito sulla pace è presente, ma non cambia la linea del Pd: sostenere il popolo invaso in ogni forma, ma essere consapevoli che non bastano quelle armi per far cessare il conflitto. Chiamo l'Europa un ruolo diplomatico più forte. Questa è sempre stata la linea». Schlein cerca di dribblare l'ostacolo. E poi parla di Prodi: «Lo ascolto sempre, è sempre stato un punto di riferimento. Non si è sempre d'accordo ed è meglio che fingere di essere d'accordo e poi pugnalare alle spalle». Il tema irrompe nella campagna elettorale con il doppio affondo di Marco Tarquinio e Cecilia Strada. La seconda è capolista del Pd nella circoscrizione Nord-Ovest. L'ex direttore dell'Avvenire è quarto in lista nel Circoscrizione Centro. Tarquinio, la cui candidatura aveva fatto storcere il naso ai vari Guerini, Quartapelle e Sensi, mette agli atti la sua linea pacifista: «Se il Pd cambierà idea sull'invio di armi? Se un partito di sinistra non è in grado di tenere alta l'idea che la politica e la diplomazia valgono più delle armi e che la pace è l'obiettivo da realizzare, ma che cosa sta dicendo al mondo, alla società alla quale si rivolge, all'Europa che vogliamo fare? Questa è la dimensione costitutiva. Sono contrario da sempre all'invio di armi in qualunque teatro di guerra». precisa al programma «L'Attimo Fuggente».

Parole che rilanciano la posizione assunta il giorno prima da Cecilia Strada che mette le mani avanti su un nuovo invio di armi all'Ucraina: «L'invio delle armi in Ucraina non ha funzionato. Dopo due anni dall'inizio della guerra, se fosse bastato il sostegno militare e l'invio delle armi, staremmo festeggiando l'Ucraina in pace, invece stiamo ancora contando i morti. Dalla guerra se ne esce solo con il negoziato». L'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini non commenta ma fa sapere di essere perfettamente d'accordo con la segretaria. In effetti, per evitare la girandola di distinguo, il Nazareno ha imposto il silenzio ai parlamentari. «Parla solo la segretaria», fanno sapere. È quella la linea, in sintesi il messaggio che arriva dai fedelissimi della segretaria. La doppia uscita della coppia Tarquinio-Strada mette alle Schlein che tema di perdere consensi a vantaggio del M5s sul fronte pacifista. Nel Pd, la posizione di Strada e Tarquinio non è marginale ma trova la sponda anche nel responsabile Esteri Peppe Provenzano e negli ex Articolo Uno come Arturo Scotto e Alfredo D'Attorre.

Un caso che si apre proprio nel giorno della visita a Kiev del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Visita durante la quale il numero uno della Nato ha esortato gli alleati a fare presto con l'invio di armi e munizioni.

Infatti, al governo si lavoro a un nuovo pacchetto armi per l'Ucraina prima del voto per le Europee. Il ministro della Difesa Guido Crosetto sta lavorando alla possibilità di un nuovo decreto per l'invio degli armamenti. Sarebbe il nono, dopo l'ultimo dello scorso dicembre.

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