Nonostante le resistenze della Turchia gli Stati Uniti sono fiduciosi nel via libera all'ingresso nella Nato di Stoccolma ed Helsinki, e il presidente americano Joe Biden riceverà domani la premier svedese Magdalena Andersson e il presidente finlandese Sauli Niinisto. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha spiegato che l'incontro è in programma prima che Biden lasci Washington per la visita di quattro giorni in Giappone e Sud Corea: i leader discuteranno delle domande di adesione all'Alleanza Atlantica dei due Paesi e di sicurezza europea, oltre alla collaborazione nel sostegno all'Ucraina. La portavoce ha precisato poi come Pennsylvania Avenue sia ottimista che la Nato possa raggiungere un consenso unanime sulla richiesta di adesione.
Questo anche se il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che sta «seguendo gli sviluppi, ma non è di parere favorevole». Non cederemo sull'adesione alla Nato di coloro che applicano sanzioni contro Ankara. Come possiamo dare loro fiducia?», ha aggiunto Erdogan accusando le due Nazioni di dare ospitalità ai curdi del Pkk e sottolineando che la Svezia, in particolare, è «un vivaio di organizzazioni terroriste». Pure il segretario di stato Usa Antony Blinken si è detto «fiducioso» che la Nato accetterà le richieste di adesione nonostante le riserve della Turchia, precisando di aver parlato della questione con il suo omologo turco, il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, nel contesto degli incontri dell'Alleanza. «Non voglio caratterizzare la conversazione specifica che abbiamo avuto né con il ministro degli Esteri né all'interno delle stesse sessioni della Nato, ma posso dire questo: c'è un consenso molto forte per portare Finlandia e Svezia nell'Alleanza. Ho sentito, quasi a tutto campo, un fortissimo sostegno all'adesione se è quello che scelgono di fare. E sono molto fiducioso che raggiungeremo un consenso su questo». Per quanto riguarda le differenze tra Turchia, Finlandia e Svezia, «è in corso una conversazione». Cavusoglu e Blinken torneranno a vedersi oggi a New York, a margine della riunione ministeriale Global Food Security Call to Action organizzata dagli Usa al Palazzo di Vetro dell'Onu con una trentina di paesi (tra cui anche l'Italia, per cui sarà presente il titolare della Farnesina Luigi Di Maio) con l'obiettivo di affrontare la crisi alimentare globale causata dall'invasione russa dell'Ucraina.
Sempre oggi infatti - come riporta l'agenzia Anadolu - si terrà il primo incontro del meccanismo strategico turco-statunitense con i capi delle diplomazie di Washington e Ankara. Si tratta di un meccanismo per la risoluzione delle dispute tra i due Paesi su cui i presidenti Biden e Erdogan hanno raggiunto un accordo lo scorso anno. Il tema sarà oltre alla guerra in Ucraina e alle strategie da adottare per scongiurare la minaccia di una carestia globale, anche l'allargamento della Nato ai due Stati del Nord Europa. Il no di Ankara sarebbe infatti fondamentale, visto che un Paese può aderire all'Alleanza solo se tutti gli attuali membri sono d'accordo. In ogni caso, sulla questione anche il segretario della Nato Jens Stoltenberg si è detto «fiducioso che saremo in grado di affrontare le preoccupazioni espresse dalla Turchia in un modo che non ritardi l'adesione» di Svezia e Finlandia.
Tuttavia, le lamentele da parte di Erdogan hanno suscitato preoccupazioni a Washington e Bruxelles sul fatto che altri membri della Nato potrebbero utilizzare il processo di ammissione come un modo per estorcere concessioni agli alleati, complicando e ritardando l'adesione.
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