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I parlamentari azzurri: non ci saranno più fughe

I parlamentari azzurri: non ci saranno più fughe

Il giorno dopo l'addio di Laura Ravetto, Maurizio Carrara e Federica Zanella, nei gruppi parlamentari di Forza Italia non si nasconde il dispiacere politico e umano per quanto accaduto. I big azzurri, però, sono concordi nel circoscrivere gli episodi e fotografare una compagine parlamentare unita sulla linea del dialogo voluta da Silvio Berlusconi, pur nella distinzione dei ruoli con l'opposizione.

«Voglio ricordare che il centrodestra è stato inventato da Silvio Berlusconi. È chiaro che la nostra collocazione è e resta nel centrodestra. I cambi di casacca non sono una notizia in questo Paese, capitano in tutti i partiti. I problemi oggi sono altri. Forza Italia è concentrata sulla manovra», dice Mariastella Gelmini a Radio anch'io e a Coffeebreak. Una manovra che verrà poi rimessa al giudizio del presidente del partito. «Abbiamo un imperativo categorico: salvare le aziende, comprendere che in questa fase ci sono garantiti e non garantiti» prosegue. «La preoccupazione ora è legata alle Partite Iva, agli albergatori, ai ristoratori. I ristori non sono sufficienti, serve un semestre bianco fiscale perché queste categorie non sono in grado di pagare le tasse».

I parlamentari semplici sono scettici sulla possibilità che altri colleghi di partito possano seguire lo stesso percorso di uscita. «È inutile fare gli urlatori in questa fase» dicono. «Salvini, peraltro, ha i suoi da collocare». Inoltre la linea voluta da Berlusconi viene considerata come quella giusta perché in questa fase la gente chiede soluzioni. «Dialogo non significa avvicinare gli opposti» argomenta Anna Maria Bernini. «In questo momento c'è la necessità di impegnarci in un drammatico e inedito sforzo comune, abbiamo il dovere di esserci». Una disponibilità che, considerate le esperienze del passato, non è detto che si trasformi in una concreta collaborazione. «Siamo ancora in attesa che si realizzi una qualsiasi forma parlamentare per avviare un dialogo che non preveda soltanto Forza Italia ma tutto il centrodestra - spiega Giorgio Mulè -. Il punto è se il governo vuole farsi dare una mano». Una linea su cui si attesta anche Marco Marin. «Forza Italia ha fatto e continua a fare proposte concrete fin dall'inizio dell'emergenza. Proposte a cui fino a oggi i giallorossi non hanno mai dato nemmeno risposta. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ma noi non molliamo perché lavoriamo per gli Italiani, non certo per aiutare chi è all'antitesi dei nostri valori. Di più: noi speriamo che il centrodestra torni presto al governo passando non da accordi parlamentari, ma dal voto. È un concetto facile da capire». Chi è più ottimista sull'esito del dialogo e duro con Matteo Salvini è Renato Brunetta. «Abbiamo presentato 34 pagine di proposte, una bussola per rispondere alla crisi, proposte accolte con interesse dal governo. La nostra azione è dettata dalla responsabilità, non capisco perché Salvini si tiri fuori. Siamo laicamente pronti a valutare quanto ci sottoporrà il governo se le misure saranno per il bene del Paese le voteremo. Il gruppo parlamentare? Ha accolto con sconcerto la mossa del leader della Lega su Mediaset.

Il clima dentro Forza Italia mi sembra straordinariamente positivo e non dobbiamo certo giustificarci rispetto alle accuse di un presunto inciucio quando un inciucio, quello sì reale, fu fatto due anni e mezzo fa con il governo gialloverde grazie al quale ai Cinquestelle venne data una inattesa centralità».

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