La parola d'ordine è sempre la stessa: attaccare Salvini. E poco importa se lo si fa ignorando i valori Occidentali che hanno identificato il nostro Paese negli ultimi 70 anni: conta solo colpire il nemico politico. E così nel day-after della morte di Soilemani su cui la nostra politica è riuscita (come sempre) perfettamente a spaccarsi, il posto delle Ayatollah grilline viene preso dai pasdaran rossi che difendono Teheran e attaccano Salvini. La sua colpa? Aver esultato per la morte del capo delle Guardie della Rivoluzione che, come riferito dagli Usa, preparava attentati contro i diplomatici a stelle e strisce. Il primo a mettere nel mirino il leader della Lega è l'ex governatore della Toscana, Enrico Rossi, che in un lungo post su Facebook non usa giri di parole: "Forse per Salvini finché c’è guerra ci sono profughi e quindi c’è speranza. L’esultanza di Salvini alla notizia dell’azione ordinata da Trump che ha provocato l’uccisione del generale iraniano Soleimani e che potrebbe portare a una ulteriore pericolosa spirale di guerra in Medio Oriente con conseguenze drammatiche sul piano umano, sociale ed economico, è allo stesso po stupefacente e sospetta".
Poi è il turno del viceministro degli Interni, Matteo Mauri del Pd, che accusa Salvini in modo diretto: "A me ha colpito molto quello che ha detto Matteo Salvini. Fare l’ultrà in generale, e del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in particolare, mi sembra molto pericoloso e rischia di mettere in pericolo chi opera sul territorio italiano e anche tutti i nostri militari in questo momento all’estero: sono tanti, in situazioni molto scomode e calde". Ma in questo coro anti-Salvini non poteva certo mancare l'intervento di Fratoianni di Leu: "Non poteva mancare all'appello, a festeggiare per un atto di guerra, il rappresentante italiano degli irresponsabili. È questo che si intende per 'aiutiamoli a casa loro'? Cioè continuiamo a portare guerra, distruzione e mettere le mani sulle loro risorse". Ma a dar sostegno alle accusa da sinistra, arrivano anche i grillini con Agostino Santillo, senatore del Movimento 5 Stelle: "Il ricorso alla violenza non deve mai essere oggetto di gioia o complimenti @matteosalvinimi. Ora spero che l'uccisione di #Soleimani non provochi una pericolosa escalation e che il dialogo sia l'unica arma", scrive su Twitter.
E a zittire le accuse da sinistra ci pensa lo stesso Salvini che afferma: "Fra l'estremismo e la violenza islamica e la libertà, non ho dubbi su chi scegliere: sempre e comunque la libertà, la pace, il rispetto dei diritti umani e dei nostri valori cristiani". Insomma adesso l'affaire Usa-Iran si trasforma in un terreno di scontro per la politica interna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.