Guerra in Ucraina

I razzi russi colpiscono strade, ferrovie e ponti. Raid da Dnipro a Odessa

Colpire a sorpresa, in tutto il Paese, con una pioggia di missili

I razzi russi colpiscono strade, ferrovie e ponti. Raid da Dnipro a Odessa

Colpire a sorpresa, in tutto il Paese, con una pioggia di missili. Per fare più danni possibili, «fiaccare la resistenza», impedire agli ucraini di organizzare la controffensiva e mirare alle infrastrutture, con l'obiettivo di fermare il passaggio di armi dall'Occidente all'Ucraina. «I russi stanno perseguendo tattiche che li fanno sembrare imprevedibili - spiega la viceministra della Difesa di Kiev, Anna Malyar - Si può vedere chiaramente dagli attacchi missilistici compiuti praticamente in tutto il Paese», aggiunge. «In Transcarpazia non avrebbero sicuramente sparato» in precedenza. «Ed è molto probabile che le loro azioni mirino a garantire che non possiamo anticiparle».

Il piano di attacco russo è proseguito ieri con la promessa del ministero della Difesa di Mosca di mirare anche a eventuali veicoli Nato: se entrassero in Ucraina per consegnare armi alle forze di Kiev, saranno considerati «bersagli militari legittimi». Nel frattempo, razzi ovunque. Due sono stati lanciati sulle ferrovie della regione di Kirovohrad, nel sud del Paese, in un attacco che ha provocato un numero di morti da accertare e diversi feriti. L'azione è avvenuta in contemporanea con un altro attacco, contro la regione di Odessa, fallito dopo che tre missili sono stati abbattuti dalla difesa ucraina, e all'indomani del bombardamento di sei scali ferroviari nell'Ucraina centrale e occidentale, che secondo Mosca erano usati per il trasferimento di armi nel Donbass. Colpiti con razzi a lunga gittata lanciati da mare e cielo, gli scali si trovano vicino alle stazioni ferroviarie di Leopoli, Podbortsy, Volonets, Tymkove e Pyatikhat. A tracciare il bilancio drammatico della giornata di martedì era stato l'arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk: «In una sola sera, con 20 missili in 8 regioni, l'Ucraina è stata colpita dal numero dei missili lanciati in Siria in 11 anni di guerra».

Ieri il bis. In serata i raid sono tornati a colpire Kiev, Odessa, Leopoli, Cherkasy, Mariupol, Zaporizhzhia e l'area del Dnepr, nell'Ucraina centro-orientale, dove lanciarazzi multipli hanno prima preso di mira decine di edifici residenziali (per fortuna già evacuati) e più tardi è stato bombardato anche il centro della città di Dnipro e l'infrastruttura ferroviaria, con il rischio di molte vittime. «A causa degli attacchi nemici è morto Oleksandr Makhov, volontario e giornalista dei canali Ukraina e Ukraina 24», comunica su Telegram il portavoce dell'amministrazione militare regionale di Odessa, Bratchuk Sergey.

Ma l'obiettivo principale resta il Donbass. Un deposito di autobus è stato colpito nella città di Avdiivka, nel Donetsk, dove gli operai di una fabbrica stavano aspettando di salire a bordo, secondo la ricostruzione della procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova. Almeno dieci le vittime, 20 i feriti. «La Russia sta cercando di aumentare il ritmo dell'avanzata nell'Ucraina orientale, per raggiungere il confine delle regioni di Donetsk e Luhansk e sviluppare un'offensiva nelle aree di Zaporizhzhia e Kryvyj Rih», ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa Oleksandr Motuzyanyk. Le forze armate di Kiev hanno annunciato di aver respinto nelle ultime ore 12 attacchi nelle due regioni orientali.

A rimanere vittima delle bombe russe, nella regione di Lugansk, ieri è stato anche un prete, il responsabile del monastero di Sant'Elia e rettore della chiesa di San Teodosio di Chernihiv, «morto per le ferite riportate». Il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Haidai, ha ricordato che «almeno 15 luoghi di culto nella regione sono stati danneggiati dai bombardamenti nemici dalla fine di febbraio e che altri ministri della chiesa sono rimasti feriti».

A Kiev si contano le vittime che non erano ancora entrate nel tragico pallottoliere di guerra. Secondo le autorità ucraine, sono 1.235 i corpi di civili rimasti uccisi recuperati in aree precedentemente occupate dalle forze russe e di questi «282 non sono stati ancora identificati», ha spiegato il capo della polizia della regione, Andriy Nebytov, citato Interfax-Ukraine. «Più di 800 corpi sono stati esaminati dagli esperti.

Molte persone sono morte per colpi d'arma da fuoco, armi leggere», ha aggiunto Nebytov, dopo aver rivelato che «solo martedì sono stati trovati altri venti corpi senza vita, per lo più a Borodianka, in località limitrofe e in aree del distretto di Vyshgorod».

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