C'è chi le Olimpiadi nemmeno le voleva e chi invece ha lavorato sottotraccia ogni giorno per realizzarle. Mentre le luci di Milano e di Cortina si accendono sui Giochi, tutti cercano di salire sul carro. Come a Roma, la città che le rifiutò. "Le Olimpiadi ci saranno per la buona volontà di alcune persone come il ministro Giancarlo Giorgetti (nella foto), il vero padre nobile di questi Giochi" assicura l'assessore Massimo Sertori che segue la partita per Regione Lombardia. Sempre schivo e mai alla ricerca di visibilità, Giorgetti è un po' come il Mr. Wolf di Tarantino, il risolutore di problemi: "Quando c'è qualcosa che non va, gira che ti rigira sempre da lui si va".
Sertori, dietro le quinte tanto lavoro che non si vede.
"Molti si danno da fare in silenzio, poi c'è sempre qualcuno che ci mette il cappello. Noi lombardi, così come i veneti, lavoriamo senza cercare like o titoli. Ci sono tante persone che non si fanno vedere, ma senza le quali queste Olimpiadi non ci sarebbero state. Tra queste Giorgetti".
Roma aveva detto "no" alle Olimpiadi estive.
"Giorgetti era sottosegretario al Consiglio con delega allo Sport in un governo con i 5Stelle che non volevano i Giochi perché erano uno spreco di denaro. Si inventa un accordo: il governo presenta il dossier, ma le fideiussioni le devono mettere le Regioni. Giorgetti sente Attilio Fontana e Luca Zaia e il resto è storia. Se tra due mesi ci saranno le Olimpiadi è grazie a questa idea di Giancarlo".
Oggi Roma guarda con favore alle Olimpiadi?
"All'inizio le hanno sentite un po' lontane, ora che si accendono i riflettori le vedranno da vicino. Abbiamo fatto in 5 anni quello che si fa in 10. Il Pd ci critica perché alcune opere non sono finite. Sono gli stessi che quelle opere non le volevano".
Disfattismo all'italiana?
"Sarà l'evento più importante dei prossimi 20 anni e porterà benefici a tutti. Mi auguro che da qui in avanti prevalga lo spirito olimpico".
Sono i Giochi dei territori?
"Mi piacerebbe che la cartolina che resterà fosse quella delle nostre Alpi: sono le prime Olimpiadi diffuse in più zone, la loro forza è puntare sui territori che non devono essere visti come qualcosa su cui comandare".
Un sogno nel cassetto?
"Non ero nato, ma delle Olimpiadi di Cortina '56 ho in mente la pista di bob con i cinque cerchi.
Vorrei che nella testa di tutti rimanesse la Pista Stelvio di Bormio, la più tecnica del mondo e dopo i lavori anche la più bella. Magari, tra qualche anno, un americano o un australiano dirà ho fatto un'impresa alla Stelvio".