I Saviano che non cercano pubblicità

La mafia preferisce la calunnia al piombo e ha paura dei giornalisti

I Saviano che non cercano pubblicità

La camorra ha paura dei giornalisti che raccontano come la criminalità organizzata napoletana stia cambiando pelle. La «Gomorra» raccontata da Roberto Saviano ha fatto il suo tempo dopo aver fatto anche comodo. Perché quando la mafia diventa fiction e i mafiosi eroi televisivi a perderci sono le persone oneste che provano a combatterla. Peccato che lo stesso Saviano ci lucri, è quello che si definisce un danno collaterale. Ma a furia di idolatrarli ormai nelle menti dei ragazzini che vivono al Sud è passata l'idea che i boss mafiosi difendono la propria terra dagli abusi dello Stato, che gli 'ndranghetisti in Calabria siano vittime, che il nemico è piuttosto il poliziotto come racconta la scritta a Locri «meno sbirri più lavoro» dopo l'ennesima commemorazione antimafia. E lo si capisce ancor di più quando un giornalista coraggioso come Simone Di Meo - a cui peraltro Saviano deve tanta della sua fortuna - va in giro a dire che la camorra fa schifo perché come è successo l'altra sera in Calabria a Praia a Mare (zona piena di campani in vacanza) parte la rappresaglia verbale, le minacce, la controverità urlata che fa più male delle pallottole perché lacera, semina dubbi, e la gente ubriaca di ignoranza disseminata sui social se non vede il sangue non capisce più dove sta il male. È per questo che la mafia preferisce la calunnia al piombo. È probabile che a cancellare la criminalità organizzata per sempre sarà la sfrontatezza delle nuove generazioni di mafiosi senza idee e senza strategie che non passino dalla violenza delle armi. Succede anche nella stessa Calabria, dove le nuove leve provano a farsi strada da soli mentre i genitori sono in galera movimentando la movida con risse e qualche colpo di mitra sparato dentro i bar per far vedere che comandano loro. I veri boss invece preferiscono il silenzio perché tiene lontano i giornalisti e gli sbirri. La 'ndrangheta ormai ha il monopolio degli stupefacenti tanto da venderla persino a mafia e camorra, come dimostrerebbero diverse inchieste, perché ha smesso di uccidere. Il clamore non fa fare affari, anzi.

I quattro morti in Puglia hanno acceso i riflettori su una realtà complessa come quella della quarta mafia in Puglia, adesso che il Viminale minaccia il pugno duro è probabile che la faida si fermi. Il clamore serve solo a fare proselitismo tra i ragazzi, a regalare altre generazioni di soldati alle mafie. Saviano incassa, i giornalisti come Di Meo sono costretti a scappare. E i boss ringraziano.

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