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La casta dei sindacati: regole speciali per le loro pensioni

Oltre ai contributi da sindacalista, anche quello di enti tezi. E si fanno pagare dai sindacati che dirigono anche ulteriori incrementi

La casta dei sindacati: regole speciali per le loro pensioni

Benedetta casta. Fare il sindacalista conviene, anche per mettere da parte un bel gruzzolo di pensione. La solita storia di chi "predica bene e razzola male": i sindacalisti dovrebbero difendere le pensioni dei loro associati (che sono sempre meno) e invece si garantiscono un gruzzolo da nababbi.

Lo ha certificato l'Inps, che con una indagine dal titolo "Porte aperte", ha scoperchiato il velo d'ipocrisia dei sindacalisti. Possono godere - scrive l'Inps - "di regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori perchè possono vedersi ugualmente versati i contributi (o addirittura lo stipendio) da enti terzi rispetto al sindacato presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro e perchè possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose".

Vantaggio multiplo. In soldoni, i sindacalisti in aspettativa non retribuita o in distacco sindacale (aspettativa retribuita utilizzata nel settore pubblico) hanno diritto nel periodo di assenza dal lavoro all'accreditamento dei contributi figurativi. Ma non solo, perché spesso per lo stesso periodo possono ottenere anche il versamento dei contributi dal sindacato che, per i dipendenti del settore pubblico, vengono ancora valorizzati applicando le regole precedenti al 1993. Cioè? Semplice, prevedono il calcolo della pensione sull'ultima retribuzione percepita. Una posizione di vantaggio rispetto ai lavoratori che i sindacalisti dovrebbero difendere, che a quella legge non possono più aggrapparsi e che vedono la pensione calcolata in base ai contributi versati.

Inoltre, "per i compensi per attività sindacale non superiori alla retribuzione figurativa del lavoratore - sottolinea l'Inps - il sindacato non paga mai alcun contributo. I contributi sulla retribuzione figurativa del lavoratore sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza, quindi della collettività dei lavoratori "contribuenti" della gestione".

Insomma, paghiamo noi i privilegi della casta sindacalista.

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