I sovranisti abbaiano, non mordono

I sovranisti abbaiano, non mordono

E la sovranità? E l'interesse nazionale? E l'antieuropeismo? Niente, neanche una parola. Tutto tace. È passata quasi una settimana da quando, martedì scorso, la Corte europea ha platealmente smentito la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, affermando che l'attivazione del Fondo interbancario non è configurabile come aiuto di Stato. Significa che nel 2015 il sistema bancario italiano avrebbe potuto evitare il fallimento di Banca Marche, Carife, Banca Etruria e Carichieti. Il veto posto dalla Vestager all'utilizzo del Fondo in nome della non ingerenza dello Stato fece, di fatto, scattare il famigerato bail in riducendo sul lastrico correntisti e obbligazionisti delle quattro banche, comportò 12 miliardi di maggiori costi, portò al 17,5% la svalutazione dei crediti deteriorati, fece precipitare i valori borsistici, accelerò la crisi delle banche venete e del Monte dei Paschi, alimentò la sfiducia dei mercati nei confronti dell'Italia e quella degli italiani nei confronti dell'Europa. Un cataclisma di cui paghiamo ancora le conseguenze. Allora, il presidente dell'europarlamento Antonio Tajani a Bruxelles e i vertici di Forza Italia a Roma fecero fuoco e fiamme contro la commissaria francese. Non si ricordano uscite analoghe da parte grillina o leghista. Lo scorso martedì, sulla scia del presidente dell'Abi Antonio Patuelli, Forza Italia ha chiesto le dimissioni della Vestager, ma incredibilmente né il premier Conte né i vicepremier Salvini e Di Maio hanno proferito verbo. Non si è sentita la voce di un leghista, solo quella di qualche grillino. Possibile che, a parte la timida ipotesi di un'azione risarcitoria nei confronti dell'Ue, la clamorosa notizia non abbia scaldato gli animi di ministri e leader più o meno sovranisti? La cronaca gli ha offerto la possibilità di uscire dalla vacua retorica per assumere una posizione politica netta e largamente giustificata in difesa dei cittadini «truffati dalle banche» e in offesa di un commissario europeo evidentemente ottuso, per giunta francese. Ma loro niente, hanno infilato la testa sotto la sabbia.

Che la Vestager farebbe bene a dimettersi e a ritirare la propria candidatura alla presidenza della Commissione europea, è evidente. Come è evidente che i sovranisti nostrani abbaiano, ma quando ne hanno l'opportunità non mordono.

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