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I timori del Colle: "Qui finisce come con Conte..."

C'è proccupazione al Quirinale: "Speriamo che non si ritorni alle logiche del governo Conte"

I timori del Colle: "Qui finisce come con Conte..."

Sembra proprio che sul governo stia per abbattersi una nuova tempesta, questi almeno sarebbero i timori del Colle, che non ha ancora dimenticato quanto accaduto all'esecutivo di Conte, costretto infine a fare i bagagli. Il tanto discusso dl Covid sulle riaperture rischia infatti di tramutarsi nell'ennesimo pomo della discordia.

Fa paura la presa di posizione della Lega che, ferma sulla propria intenzione di posticipare il coprifuoco alle ore 23, ha preferito non votare il provvedimento, quando il premier Mario Draghi ha deciso di mantenere l'orario limite alle 22. La levata di scudi del Carroccio avrebbe irritato non poco l'ex governatore della Bce, che ha commentato: "È un precedente grave, fatico a comprendere".

Ad essere ora preoccupato, come riferisce Marco Antonellis di Tpi, è Sergio Mattarella, che teme nuovi litigi e nuove crisi di governo. Il ricordo di quanto accaduto al Conte-bis è ancora molto fresco. La paura è che il No della Lega possa minare i fragili equilibri raggiunti. "Speriamo che non si ritorni alle logiche del governo Conte", sono le voci che arrivano dal Quirinale. "Queste azioni minano la credibilità non soltanto del governo ma dell’intero sistema-paese e proprio alla vigilia della presentazione del Recovery Plan in Europa".

C'è preoccupazione nell'aria, dunque. Se alla decisione del Carroccio di non votare il provvedimento si aggiungono anche le proteste delle Regioni, ora rappresentate dal leghista Massimiliano Fedriga, per quanto concerne le riaperture, gli ingredienti per tornare alle vecchie crisi che hanno logorato i due governi Conte ci sono tutti.

Le parole di Salvini

Interpellato sulla vicenda nel corso della trasmissione 'Dritto e rovescio', il segretario della Lega ha spiegato che il suo partito ha deciso di non votare il decreto proprio a causa delle mancate aperture."Confermare il coprifuoco fino alle 22 addirittura fino a luglio, confermare la chiusura di bar, ristoranti, piscine, palestre e non ascoltare la richiesta di riapertura in totale sicurezza che arriva da tutti i sindaci di tutti i colori, da tutti i governatori di tutti i colori, dai sindacati, dagli imprenditori, dai commercianti, dagli artigiani, in una situazione sanitaria fortunatamente in miglioramento, significa non fidarsi degli italiani", ha affermato Salvini. "Ditemi voi se un Paese turistico come l'Italia che deve al turismo il 13% della sua ricchezza nazionale, come può attrarre stranieri, ma gli stessi italiani, con tutti a casa, bar chiusi, ristoranti chiusi, parchi chiusi: non è pensabile!".

L'intenzione della Lega, tuttavia, è quella di rimanere all'interno della maggioranza di Draghi. "La nostra fiducia è a Draghi, non è ai 'chiusuristi' o ai 'pauristi'.

Conto che il prossimo decreto in Consiglio dei ministri entro la metà di maggio abbia il sostegno e appoggio della Lega perché Draghi prenderà atto del fatto che scienza, salute, diritto al lavoro e diritto alle libertà debbano andare insieme", ha concluso.

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