I tremori della Merkel Quei segni di debolezza di una leader di ferro

Malessere durante una cerimonia a Berlino Lei: «Disidratazione». Lo stress per il partito

I tremori della Merkel Quei segni di debolezza di una leader di ferro

No, non era l'emozione per l'inno nazionale, ascoltato infinite volte in compagnia di ospiti ufficiali. È stata probabilmente la disidratazione, un problema che può comportare conseguenza antipatiche con l'avanzare dell'età, a far tremare incontrollabilmente per circa un minuto Angela Merkel, in piedi durante la cerimonia pubblica di accoglienza del nuovo presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. Un video che ha fatto il giro del mondo mostra la Cancelliera tedesca sull'attenti accanto all'ospite venuto da Kiev mentre la banda suona il celebre inno su musica di Haydn. Dopo qualche secondo, la donna politica più potente d'Europa comincia a tremare, sempre più forte, e cerca di controllare la situazione stringendo le mani davanti a sé senza abbandonare la posizione. Ci riesce, a prezzo di qualche smorfia, e nella sua resistenza all'imbarazzante malore c'è qualcosa di eroico. Ma quel minutino dev'esserle parso infinito, e forse anche a Zelensky, che accanto a lei sceglieva un rispettoso distacco. Poi, quando l'inno è finito, la Merkel si è come scossa e ha fatto strada al presidente ucraino, lasciando il piazzale con apparente disinvoltura.

Inevitabilmente, il malore della Cancelliera ha fatto sorgere qualche apprensione. La Merkel è forse malata? Oppure lo stress accumulato in un lungo periodo di tensioni politiche le sta giocando brutti scherzi? Durante la conferenza stampa congiunta, seguita all'incontro bilaterale, una giornalista ha creduto opportuno chiederle cosa le fosse successo. «Niente di grave, mi sento benissimo ha assicurato la leader tedesca -. Ho bevuto tre buoni bicchieri d'acqua, dei quali evidentemente avevo bisogno, e adesso va tutto bene». Zelensky, che fino a poche settimane fa di mestiere faceva l'attore comico, ha buttato lì una battuta per sdrammatizzare: «Era accanto a me, quindi nel posto più sicuro in assoluto».

Tecnicamente, non è corretto definire anziana Angela Merkel, che non ha ancora compiuto 65 anni. Il malessere che l'ha colpita in pubblico può apparire impressionante, ma davvero non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. In un'epoca di gerontocrati, abbiamo assistito a scene peggiori: recentemente, una stremata Hillary Clinton sbandare vistosamente mentre cercava di raggiungere l'auto di servizio durante la campagna elettorale del 2016, l'ex presidente Giorgio Napolitano quasi svenire in pubblico nel 2010, papa Wojtyla nei suoi ultimi anni di pontificato perdere l'uso della parola e tremare scosso dal morbo di Parkinson, senza scomodare il ricordo delle tragiche mummie viventi del Politburo sovietico «guidato» da Leonid Brezhnev e poi dal malato cronico Konstantin Cernienko. I problemi della Merkel, più che di salute, sembrano essere di natura politica.

Dopo una classica vittoria di Pirro alle ultime elezioni del settembre 2017, la leader della Cdu ha talmente faticato a comporre una maggioranza di governo da sentirsi in dovere di chiarire che alla scadenza della legislatura nel 2021 lascerà definitivamente la politica. Si può capirla: questo finale di una carriera a tratti trionfale le sta riservando molte pene, non ultima la scelta di una delfina, Annegret Kramp-Karrenbauer (AKK) che non pare baciata dal dono del carisma. I sondaggi segnalano la possibilità che non solo la sua era personale, ma quella del suo stesso partito siano al tramonto.

Se oggi il Cancelliere venisse eletto direttamente, a vincere sarebbe un certo signor Robert Habeck, leader dei Verdi in ascesa, mentre AKK otterrebbe la metà dei consensi. Roba da far tremare le vene ai polsi, e non solo.

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