Coronavirus

I vacanzieri di ritorno adesso importano il Covid

Il governatore Zaia: "Il virus entra da fuori". In Piemonte regole dure per chi rientra dall'estero

I vacanzieri di ritorno adesso importano il Covid

Vacanze poco spensierate e molto rischiose. C'è un nodo stretto che lega viaggi e aumento dei contagi da Covid. Solo ieri nell'Aretino una diciassettenne e quattro diciannovenni sono risultati positivi di rientro dalla Grecia.

Anche il Veneto sta pagando questi spostamenti. «Noi abbiamo un virus di ritorno che ormai è chiaro che c'è ed è portato da fuori - dichiara il governatore Luca Zaia -. Abbiamo sentito i direttori e tutti hanno questo leitmotiv. Abbiamo il virus di rientro con casi dalla Spagna, dal Perù, da Malta, 8 ragazzi dalla Croazia, da Corfù. Diciamo che le vacanze sono un elemento di rischio. Ognuno va in ferie dove vuole, però da un paio di settimane siamo concentrati su pazienti che tornano con il virus. Noi oggi abbiamo sicuramente certezza che il virus soprattutto entra da fuori: o perché qualcuno ce lo porta o perché andiamo a prendercelo».

Anche in provincia di Catania, dove il numero dei positivi è cresciuto, tra i contagiati c'è un ragazzo che rientrava da viaggio da Malta. Stesso problema nel Lazio dove, su venti nuovi casi, sette sono di importazione: 4 dall'Ecuador, 2 dalla Croazia e uno dall'Albania. Così ieri sono scattate le operazioni per effettuare i test alle barriere autostradali e in aeroporto ai viaggiatori che provengono dall'Est Europa.

Anche il Piemonte marca stretto il Covid e la Giunta regionale del Piemonte ha approvato indicazioni operative per chi arriva o rientra dall'estero. In particolare, chi rientra dai paesi per i quali è previsto l'obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni dovrà comunicarlo compilando un apposito modulo, scaricabile sul sito della Regione, da trasmettere al proprio medico di base o al Sisp, specificando anche se svolge una professione socio-sanitaria o di assistenza alla persona.

Il governatore Alberto Cirio ha sottolineato che i due irrobustimenti sono dovuti al fatto che queste professioni sono a contatto con le fasce più esposte della popolazione. Chi lavora in questi settori verrà, quindi, sottoposto a un tampone di verifica prima della fine dell'isolamento.

E le strutture sanitarie dovranno far compilare una autocertificazione a tutti i dipendenti assenti dal lavoro per più di 5 giorni, indipendentemente se abbiano soggiornato all'estero o in Italia.

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