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Ian Gordon Greenlees, un londinese a Bagni di Lucca

Ian Gordon Greenlees, 1913-1988, londinese di nascita ma figlio di una ricca famiglia scozzese proprietaria di diverse distillerie di whisky. Il suo ruolo del dopoguerra italiano sarà misteriosamente a metà tra frequentazione del jet set e informative al governo britannico

Ian Gordon Greenlees, un londinese a Bagni di Lucca

Ci sono personaggi, che pur rimanendo in disparte hanno scritto la storia e ne sono stati a loro modo protagonisti. La caduta del fascismo e l’arrivo degli anglo-americani a liberare il Paese dall’occupazione tedesca fece sì che il nostro territorio e relative istituzioni, da quel momento fosse un “sorvegliato” speciale dato il ruolo che andò costituendosi con la celebre spartizione di Yalta. Un pendolo che nel corso degli anni oscillava tra Urss e Stati Uniti pur ancorato con i governi Dc ad una solida alleanza atlantica. In entrambi i campi, dalla Dc al Pci, c’erano strutture segrete pronte a intervenire militarmente in caso di colpo di Stato. Ecco dunque emergere figure misteriose e poliedriche, apparenetemente trasversali, frequentatori di ambasciate e salotti buoni, come nel caso del londinese Ian Gordon Greenlees.

Nei suoi innumerevoli viaggi alla scoperta dell’Italia, si innamorò di Capri, tanto d’acquistare una villa ad Anacapri, vicino al futuro amico Curzio Malaparte che amava ripetere: “Ischia è Virgilio, Capri è Omero”. Amante della cultura italiana, tanto da leggersi i testi di Benedetto Croce, appassionatosi nei suoi viaggi di pittori come Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis e Giorgio Morandi, passava da Firenze a Venezia con l’incantevole gioia di chi avrebbe voluto vivere in quel paese allora dominato dal regime fascista di Benito Mussolini in totale e piena libertà. “Quella assoluta libertà” che gli aveva trasmesso l’amico Norman Douglas.

Uno dei più celebri incontri che fece a Roma in ambito universitario fu con Mario Praz, uno dei più grandi letterati del ‘900 e secondo qualche leggenda di paese nel corso del tempo fu visto girare intorno casa Greenlees quando ormai il loro rapporto era divenuto di totale e sincera amicizia. Il grande critico letterario aveva la fama di “iettatore”, tanto che ai tempi del Giornale di Montanelli al nome di Praz tutti facevano enormi scongiuri!

Con lo scoppio della guerra Greenlees fu invitato dal British Council di Londra a creare tali istituzioni in Italia in accordo con il British Institute di Firenze. In questo modo si stava sempre più delineando uno scenario che vedeva Greenlees attivo con il governo britannico nel garantire un’influenza politico-diplomatica sull’Italia attraverso canali più o meno segreti. Infatti spesso doveva rientrare a Londra per rendere conto dei vari aggiornamenti politici. Prima ancora di aver raggiunto i trent’anni, iniziò a lavorare per l’Ambasciata inglese a Roma con “il compito rivolto alla successione del British Institute of Florence, ancora diretto da Harold Goad, un illustre inglese che negli ultimi anni si era avvicinato troppo alla cultura e al regime fascista”. L’obiettivo del governo inglese era aprire più sedi possibili, da Bologna a Torino, passando per Perugia e Messina, in modo da controllare l’intero territorio.

Grazie all’attività antifascista, e allo sbarco in Sicilia preceduto da quello in Nord Africa, ebbe modo di conoscere figure che rivestivano un grande rilievo nell’Italia liberale di Giolitti, come Benedetto Croce, Giustino Fortunato e Giorgio Amendola. Ma l’attività più delicata e importante doveva ancora arrivare, quando giunto a Bari si trovò dinanzi a sé il grande filosofo Croce che assieme ad un gruppo di militati aveva occupato Radio Bari. Dal 1943 al 1944 diresse la Radio facendone inizialmente il primo organo libero contro il regime fascista. E da qui il 10 settembre del 1943 Vittorio Emanuele III annunciò l’armistizio di Cassibile. Il 28 e 29 gennaio del 1944 si tenne a Bari al Teatro Piccinni il celebre congresso del Cln: “Signori, questo nostro è un convegno politico”, esordì Croce tra gli applausi dei presenti. La bozza del discorso di Croce è stata ritrovata tra febbraio e marzo 2016 presso l’Archivio Greenlees che fu da lui donato al Comune di Bagni di Lucca, tra migliaia di libri (autografati) e lettere dei più importanti personaggi del mondo politico, economico, accademico e artistico. Si ricordano Alberto Moravia, Mario Soldati, Elsa Morante, Raffaele Mattioli, Attilio Monti, Elena Croce e molte corrispondenze con i vari dicasteri italiani ecc… (tutti custoditi presso la Biblioteca Comunale).

Dal punto di vista politico ha scritto Mark Roberts in Anglistica Pisana: “Non è facile caratterizzare l’atteggiamento politico di Greenlees. A sentirlo parlare sembrava conservatore, molto di destra, anche se non nell’accezione attuale; e stranamente per conservatore inglese era repubblicano – come uno dei suoi eroi, Walter Savage Landor – e non amava per niente la famiglia reale inglese”. Ma l’aspetto più curioso del carattere di Greenlees è “anche se detestava l’Unione Sovietica, aveva evidentemente un debole per la sinistra italiana e contava amici fra i molti appartenenti al PCI”. Il pittore comunista Renato Guttuso, suo ospite frequente ad Anacapri gli fece anche un ritratto.

Innamoratosi poi dalla vitalità, dei paesaggi e dei colori che rivestono in ogni stagione dell’anno l’ormai celebre cittadina termale, nel 1969 decise con l’amico Robin Chanter di acquistare Villa Mansi (di nobili lucchesi).

A Bagni di Lucca, nonostante il prestigio e la sublime ma composta eleganza, si fermava a parlare con tutti, faceva spesa nelle storiche botteghe di paese, organizzava convegni, sistema il suo immenso archivio di oltre 27.000 volumi, e negli ultimi anni aveva ripreso il progetto di scrivere una sua biografia che però non portò a termine. Il 22 luglio 1988 morì e fu sepolto nel cimitero inglese del medesimo Comune (gestito dalla Fondazione Michel De Montaigne) che ospita altre figure eminenti come Rose Cleveland, sorella dell’ex presidente americano.

Alla sua morte, il marchese Burlamacchi fece incidere queste parole nel giardino: "DAL 1969 AL 1988/FU QUESTA LA DIMORA/ DI IAN GREENLEES/DI NAZIONE INGLESE/ ITALIANO A TUTTI GLI EFFETTI/ PER MENTE E CULTURA EUROPEO/ DI QUESTI BAGNI CITTADINO ONORARIO".

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