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Illegittimi i sequestri a Carrai. Altro colpo all'inchiesta Open

La Cassazione smonta il teorema della Procura di Firenze. Renzi: "Parla la giustizia, tace il giustizialismo"

Illegittimi i sequestri a Carrai. Altro colpo all'inchiesta Open

La giustizia a orologeria, una volta tanto, ha un tempismo che sorride a Matteo Renzi. Il leader di Iv ha appena annunciato il suo intervento in aula, martedì prossimo a Palazzo Madama, sul conflitto di attribuzione sul caso Open, proposto a dicembre scorso dalla Giunta per le immunità del Senato. Ed ecco che a fortificare il suo teorema contro i pm fiorentini Luca Turco e Antonino Nastasi (che dieci giorni fa hanno chiesto per quell'indagine il suo rinvio a giudizio per finanziamento illecito ai partiti, e quello tra gli altri di Marco Carrai, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Alberto Bianchi: deciderà il gup fiorentino Sara Farini il prossimo 4 aprile), arriva la decisione della Cassazione. Decisione che ancora una volta sgonfia l'indagine, annullando la terza e ultima ordinanza del Riesame di Firenze e il decreto di perquisizione e sequestro contro Carrai della procura del capoluogo toscano. Per la terza volta, insomma, la Cassazione annulla la decisione del Riesame su quel decreto di perquisizione, ma la decisione di ieri è definitiva, in quanto senza rinvio.

A renderlo noto è il legale dell'imprenditore amico di Matteo Renzi, Massimo Dinoia. Per l'avvocato, la decisione della Cassazione smonta dunque l'inchiesta sulla fondazione Open, che per la Procura era niente altro che un'articolazione del Pd renziano, definitivamente. Perché chiude «una volta per tutte, la questione», stabilendo che «non sussiste neppure l'ipotesi astratta (il fumus, come dicono quelli che parlano bene) del delitto di illecito finanziamento di partito e che la Fondazione Open ha sempre operato lecitamente per il raggiungimento dei suoi scopi statutari». Inevitabile, per il legale, interrogarsi sulla decisione della procura di chiedere il rinvio a giudizio di Carrai, Renzi e degli altri indagati, ma alla luce di quanto deciso ieri dalla Suprema corte, insiste Dinoia, «tutti, sia la procura sia il Giudice dell'udienza preliminare, dovranno prendere atto del responso decisivo e definitivo della Corte Suprema e trarne le dovute conseguenze». La sentenza della Cassazione, tra l'altro, ordina alla procura toscana di restituire il materiale sequestrato a Carrai nel corso della perquisizione. Che, dunque, non poteva essere usato dalla procura. E tantomeno finire pubblicato sui giornali, come è capitato a tanto del materiale agli atti del fascicolo d'indagine, dalle chat tra Carrai e altri esponenti del Giglio magico fino ai conti correnti dello stesso leader di Italia Viva, con i dettagli dei suoi movimenti avere, che pure non erano nemmeno marginalmente oggetto dell'indagine fiorentina.

La notizia, come prevedibile, viene commentata positivamente da Renzi, che su Facebook pubblica una sua foto con Carrai e racconta come la Cassazione abbia «per la quinta volta ha criticato l'azione della procura di Firenze», giudicando «illegittimo il sequestro fatto al mio amico fraterno Marco Carrai».

«Chi ha subito le conseguenze di sequestri illegittimi - pubblicati in modo illegittimo - sa che niente potrà risarcire le lacrime e il dolore di questi mesi», insiste il leader di Italia Viva, che conclude: «Quando parla la giustizia, tace il giustizialismo. Oggi vincono le persone che credono nella giustizia. E non si arrendono, non mollano mai».

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